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Lula condannato, rischia il carcere

Pena aumentata a 12 anni. In bilico una possibile ricandidatura

Lula condannato, rischia il carcere

San Paolo «La colpevolezza di Lula è gravissima». Parola del giudice relatore del Tribunale di Appello di Porto Alegre (Trf-4), Gerban Neto, che ieri non ha solo confermato la condanna in primo grado, lo scorso 12 luglio, per corruzione e riciclaggio l'ex presidente brasiliano, ma ne ha anche aumentato la pena. «Colpevolezza gravissima» e dunque non solo respinti tutti i ricorsi dell'avvocato di Lula, Cristiano Zanin, ma Gebran Neto e gli altri due giudici del Trf-4 - Leandro Paulsen, anch'egli nominato da Dilma, e Victor Lau - hanno addirittura condannato Lula a 12 anni e un mese da scontare tutti in carcere. E questo scontando anche i benefici connessi al limite d'età dei 70 anni superato dall'ex sindacalista: se dunque fosse stato più giovane, il presidente che decise di non estradare in Italia l'ex terrorista rosso Cesare Battisti ieri si sarebbe preso almeno 20 anni di gabbio.

Un 3 a 0 netto dunque quello dei tre togati che rende possibile, sin dalle prossime ore, l'arresto di Lula. Al momento in cui andiamo in stampa le manette non sono ancora scattate ai polsi dell'ex sindacalista ma è indicativo che i suoi avvocati abbiano presentato alla presidente della Corte Suprema verde-oro (Stf), Carmen Lucia, la richiesta di libertà preventiva, fattispecie prevista dall'ordinamento brasiliano usata qui da chiunque temi di finire dentro prima ancora del suo arresto. Peccato per Lula che anche questo ultimo disperato tentativo di evitare il carcere sia stato respinto da Carmen Lucia.

Non fossimo in Brasile sarebbero già polverizzate tutte le aspirazioni presidenziali dell'ex sindacalista amico del dittatore venezuelano Nicolás Maduro, come testimoniano numerosi video pubblicitari dello stesso Lula che appoggiano il carnefice di Caracas. Invece siamo in Brasile e una serie di ricorsi possibili per la condanna di ieri, l'ultimo dei quali al Stf, sono ancora possibili. Del resto per l'Eurasia Group, a prescindere dalla sua condanna di ieri, Lula ha ancora tra il 30% ed il 40% di probabilità di concorrere alle presidenziali di ottobre.

Nonostante sulla sua testa pendano altri sei processi che lo accusano di essere il capo dell'associazione criminale che ha portato al quasi fallimento di Petrobras e di essere l'uomo marketing di Odebrecht, la multinazionale verde-oro dell'edilizia responsabile del maggior scandalo di tangenti di sempre in America Latina.

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