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L'ultima follia di Marino I comunisti di Genova lo candidano a sindaco

La sinistra ligure ha sondato l'ex primo cittadino di Roma: "Disponibile e interessato"

L'ultima follia di Marino I comunisti di Genova lo candidano a sindaco

Roma Dopo Roma il «marziano» potrebbe atterrare a Genova, la sua città peraltro. Perché l'ipotesi di candidare l'ex sindaco della capitale Ignazio Marino nel capoluogo ligure circola da un po'. Lui lascia intendere di essere lusingato dal solo sapere che qualcuno lo abbia pensato come possibile successore di Marco Doria. Di più non dice, ma nemmeno smentisce ufficialmente.

Certo è che dopo l'assoluzione incassata nel processo sulle spese effettuate con la carte di credito del Campidoglio, il cosiddetto «scontrino gate», Marino non sembra aver intenzione di starsene dietro le quinte o di tornarsene negli Stati Uniti, come aveva annunciato prima della sua «riabilitazione» postuma. Impazza in tv e sui giornali, annuncia tour per dire no al referendum costituzionale, garantisce che con lui sindaco Roma avrebbe avuto le sue Olimpiadi e soprattutto fa i conti di quanto è costato alla città e all'Italia, tra investimenti mancati e progetti bloccati, il suo «allontanamento forzato condotto dal premier e dal Pd». Parole sue: «Ben 10 miliardi di euro e 20mila posti di lavoro in meno».

L'8 ottobre è un post di un presidente di municipio del Comune di Genova a rilanciarlo come possibile candidato in Liguria alle elezioni amministrative della prossima primavera. Agostino Gianelli, un ex di Rifondazione Comunista ora militante di Rete a sinistra la butta là su Facebook. Dice di avere contattato Marino e di averlo trovato molto disponibile. «Questa mattina l'ho sentito telefonicamente e abbiamo parlato di una sua eventuale candidatura a sindaco di Genova nell'ipotesi che Doria dovesse lasciare. Ho trovato in lui molto interesse e disponibilità». Quanto basta per far scattare una discussione, non solo social, sulla possibilità che l'ex sindaco di Roma possa finire a governare la città in cui è nato. Anche se lì per lì l'idea non sembra raccogliere molti consensi. «I nostri mi paiono più che capaci di fare altri disastri senza bisogno di importare fessi da fuori», scrive qualcuno. «L'Italia ha bisogno di bravi chirurghi!», insiste un altro.

Gianelli dice di essere stato sommerso da critiche e insulti, poi ammette che la sua voleva essere una provocazione, che in realtà con Marino non ci aveva parlato personalmente ma era stato contattato da persone a lui vicine. Presto, però, potrebbe esserci un primo incontro con lui per affrontare l'argomento faccia a faccia, visto che l'ex sindaco di Roma parteciperà a Genova ad una manifestazione per il no al referendum. Sarà l'occasione per dire a tutti: no grazie.

Oppure per rimettersi in gioco.

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