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L'ultima magia di Armani: dare forma anche all'acqua

Abiti e scarpe «liquide» per una donna che vuole farsi notare. Ispirazioni artistiche per Marni e Biagiotti

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Milano La forma dell'acqua e del colore, la luce che diventa prima trasparenza e poi liquidità per trasmettere un senso di fresco leggero come il suono di un campanellino in cristallo. Armani riesce a trasformare tutto questo in moda con una collezione per la prossima estate che profuma di futuro ed emozione. La sfilata comincia con una serie di modelli nei toni soffusi delle nuvole: pantaloni svolazzanti con giacche e spolverini senza peso. Le modelle indossano sorprendenti stivaletti trasparenti con una leggera increspatura sul malleolo.

È il primo di tanti riferimenti all'acqua, ti fa pensare a quando dondoli i piedi nel mare e si forma un rinfrescante gorgo liquido sulla pelle. C'è un gioco sapiente di forme e sovrapposizioni: il pannello annodato come un sarong sopra i calzoni, gli strati di tessuto trasparente che sembrano definiti sul corpo dal colore. Alle nuvole si succedono i cirri che Pascoli descriveva «di porpora e d'oro» e che Armani stempera nell'azzurro del cielo. A far da spartiacque una sublime tuta di un rosa tenue cosparso da innumerevoli punti luce che sembrano acqua nebulizzata. Da qui in poi è tutto UN crescendo di toni iridescenti, di veli, di forme e materiali che non sai definire e che non vedi l'ora di toccare. Succede dopo, nel backstage dove lo stilista-imprenditore riceve l'applauso commosso e sincero del suo entourage e della stampa italiana. Tra noi rimbalzano nomi di tessuti come organza, tecno seta o faille che non trovano conferma perché non si è mai vista una simile ricerca sulla materia. Perfino le borse e i bijoux sono oggetti totalmente nuovi e meravigliosi: reti degne della regine delle sirene e cascate di acqua marina, quarzo rosa, alghe e anemoni di mare. «È una donna che si fa notare, non scivola via come se niente fosse» spiega Armani protagonista con Emporio di uno show che il popolo della moda non potrà mai dimenticare e per cui girano voci di costi senza precedenti: 15 milioni di Euro. Chiedere conferma sarebbe quasi scortese anche perché lui puntualizza che «Milano aveva bisogno di un evento dal respiro più che internazionale». Da qui a parlare dell'ennesimo attacco del New York Times il passo è breve e lui, onesto e tagliente, come la spada del samurai spiega che a ogni stagione veniamo attaccati dalla stampa americana perché nel mondo della moda girano certe papesse decise a sostenere qualcosa che non c'è: la supremazia dello stile americano. Il confronto è effettivamente schiacciante visto che nel nostro Paese abbiamo il 70 per cento del patrimonio artistico mondiale mentre loro hanno al massimo il totem dei Sioux. A ribadire l'importanza del connubio moda e arte è la più bella tra le collezioni disegnate da Francesco Risso. Il giovane e bravissimo designer ha pensato alla prova del pittore o dello scultore che prende vita diventando: «Ninfe scapigliate, amazzoni in 3 D, Arianne perse nei labirinti della memoria e Sibille bikers». In parole povere le modelle sono avvolte nelle tele dei quadri trasformate in sensazionali gonne scultura sotto a busti di pelle che sembrano usciti da una gipsoteca e grandi e bellissimi cappotti anche in camoscio con nervose pennellate bianche. Pazzeschi gli occhiali scultorei per non parlare dei bijoux: un lavoro di primissimo ordine. Anche Lavinia Biagiotti Cigna parte dall'arte ovvero dal genio futurista Giacomo Balla che i suoi genitori hanno inseguito e raccolto in tutto il mondo e che ora lei da sola custodisce con il piglio manageriale che la contraddistingue. Il punto di partenza è l'opera «Futurlibecciata» con le sue furiose pennellate di colore che fanno da sfondo anche allo show. I bei cerchietti, gli occhiali da sole e le t shirt si possono comprare all'uscita della sfilata. I Missoni festeggiano 65 anni del brand e l'ingresso del Fondo Strategico Italiano nella compagine societaria mandando in passerella 65 capi sulla musica di Michael Nyman suonata dal vivo dal maestro stesso. Molto più chiari del solito i colori mentre le forme sono fluide, liquide, tipicamente missoniane.

Da Eleventy la crescita economica è direttamente proporzionale a quella stilistica. Più romantica, femminile e sempre sportiva la donna Eleventy vola alto sulla viscosa che costa quanto seta

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