Politica

L'ultimo miracolo di "Dibba": talent scout della letteratura

Dopo la politica e i viaggi, l'ex deputato curerà una collana per l'editore Fazi. Ma se legge come parla...

L'ultimo miracolo di "Dibba": talent scout della letteratura

Prima si riteneva l'erede di Bruce Chatwin, adesso è convinto di essere il nuovo Cesare Pavese: «La mia missione, da adesso in avanti, è scoprire nuovi talenti letterari». Alessandro Di Battista sarà infatti il prossimo curatore della prestigiosa casa editrice Fazi per quanto riguarda la saggistica. E qui non si capisce più cosa sia più folle: o il Di Battista politico o il Di Battista responsabile editoriale. La notizia è sconvolgente e non tanto per la democrazia, che perde un fenomenale produttore di pensieri sconnessi, ma quanto per l'editoria che accoglie una persona che fa a cazzotti con la grammatica.

La più importante rivoluzione culturale degli ultimi anni non è stata quindi annunciata al Salone del Libro di Torino, ma diffusa dallo stesso esponente M5s attraverso l'agenzia AdnKronos, alla quale ha rivelato che il suo nuovo lavoro, che si aggiunge alla collaborazione con il Fatto Quotidiano, sarà un incarico a tempo nell'editoria. Tutto questo prima di iniziare la sua scoperta dell'India, il suo prossimo viaggio, da dove ha promesso resoconti simili a quelli che Pierpaolo Pasolini e Alberto Moravia spedivano al Corriere della Sera. Da quel che ha spiegato Elido Fazi, fondatore della casa, l'idea è venuta al figlio Thomas Fazi di cui Di Battista è amico: «Di Battista è un lettore competente. Da qui l'idea della collaborazione». Di Battista curerà la collana «Le Terre» che ha un taglio geopolitico e dove sono pubblicati giganti come Gore Vidal e il geografo Parag Khanna.

Ora, non per infierire, ma come si sa, se c'è una materia dove Di Battista e i suoi compagni hanno dato il peggio (o il meglio?) è proprio la geografia: «Facciamo errori di geografia? Amen!» ha detto tempo fa Di Battista. Il quale in verità, non va meglio in storia dato che, secondo lui, «Napoleone combatteva non ad Austerlitz ma ad Auschwitz». E neppure in grammatica o in sintassi. C'è infatti, questa sì, un'opera che andrebbe diffusa come un classico in ogni casa. È la compilation Youtube realizzata dall'utente Daniele Cinà e che raccoglie il meglio della lingua del nostro ultimo eroe: «Mi facci finire»; «Lei non mi interrompi»; «Le banche scrivino le manovre finanziarie» e poi c'è «un totale soddisfamento». Il video è accompagnato dalla musica del film Fantozzi e si chiude con l'hashtag congiuntivite.

Insomma, non sappiamo quali saranno i prossimi titoli che Dibba selezionerà da curatore. Forse il demone dell'editoria si è impossessato dell'ex deputato dopo l'apparizione televisiva da Fabio Fazio durante la quale aveva dichiarato guerra alla Francia e strappato in diretta il franco, sporca valuta «coloniale».

Dalla carta moneta a quella dei libri.

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