Sisma Centro Italia

L'unità c'è soltanto contro il commissario. La Lega lancia Tronca

Opposizioni compatte sul no a Errani, vicino alla fronda Pd. Grillo (M5S): pannicelli caldi

L'unità c'è soltanto contro il commissario. La Lega lancia Tronca

Roma - «Vasco Errani commissario? Una follia. Meglio il prefetto Tronca». Matteo Salvini boccia la scelta del governo per gestire il dopo sisma e rilancia una candidatura dal profilo tecnico ovvero l'ex commissario per Roma Francesco Paolo Tronca.

Sulla spinosa questione della nomina del commissario per il terremoto l'agognata unità nazionale si è già sgretolata e sul governo piovono gli anatemi di Beppe Grillo.

«Nel momento del panico e delle macerie si parla di pannicelli caldi come le agevolazioni fiscali o di sospensione dei mutui - attacca Grillo - Nel '76 ai tempi del Friuli il Paese spese l'equivalente di 18 miliardi di euro. Oggi si stanziano miseri 50 milioni per una minestra e una tenda e per il resto si fa capire che è meglio che ci pensiamo da soli dato che lo Stato non esiste più».

Ai grillini non va giù il profilo dell'ex governatore dell'Emilia, Vasco Errani, indicato dal premier Matteo Renzi come regista della ricostruzione. Una candidatura, dicono, dettata ragioni di opportunismo politico. Ma il governo non intende fare marcia indietro e la nomina arriverà forse già nel consiglio dei ministri di domani o al più tardi all'inizio della prossima settimana. Si darà potere anche ai governatori delle regioni colpite, assicurano da Palazzo Chigi, ma una regia centrale è indispensabile e quella sarà affidata ad Errani.

L'accusa lanciata da M5S ma anche dal vicepresidente del Senato, l'azzurro Maurizio Gasparri, è che la scelta di Renzi sia caduta su Errani fondamentalmente per ragioni interne al Partito democratico. Una nomina gradita dalla minoranza Pd che serve soltanto a consolidare la leadership del premier nel partito.

Ed è proprio un tecnico il candidato lanciato dal leader del Carroccio. «Siamo pronti a sostenere il prefetto Francesco Paolo Tronca - dice Salvini - Ha dimostrato di essere in grado di gestire con successo situazioni difficili e delicate in numerose città». Bocciato senza appello il candidato Errani. «Nominare un uomo del Pd che ha già fallito in Emilia per ricostruire quello che non ha ricostruito a casa sua mi sembra una follia - attacca Salvini - Chi ha già fallito, se ci sono di mezzo centinaia di morti e città da ricostruire, meglio che faccia altro. La politica stia lontana dai disastri e dai terremoti. Abbiamo già visto troppe speculazioni, troppe ruberie, troppi errori e quindi penso che una personalità al di fuori della politica possa essere la soluzione migliore».

A difendere Errani oltre ovviamente al Pd c'è anche Sinistra italiana che però contemporaneamente avverte Renzi: per il referendum le posizioni non cambiano. Bene Errani, dice infatti Alfredo D'Attorre che però aggiunge: «Non sarà certo questa nomina a cambiare l'orientamento degli elettori e dei militanti di sinistra anche del Pd che al referendum costituzionale voteranno con convinzione No».

Insomma la tregua dentro e fuori il partito riguarda soltanto l'emergenza, è circoscritta agli interventi da prendere per venire in aiuto dei terremotati.

Un concetto già chiaramente espresso anche da Forza Italia con una nota ufficiale: si voteranno i provvedimenti a favore dei terremotati e nient'altro, Non ci saranno sconti sugli altri fronti e tantomeno sul referendum.

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