Cronache

L'uomo che ascolta (gratis) le storie d'amore degli altri

Con una sedia pieghevole si siede nelle piazze di tutta Italia e parla con i cuori infranti. E ha sempre la fila...

L'uomo che ascolta (gratis) le storie d'amore degli altri

Marco ha sofferto per amore. Tanto. Ma ha scoperto di avere una dote: sa ascoltare. Un giorno ha preso una sedia pieghevole e si è seduto in piazza Castello, a Milano, con un cartello: «Ascolto storie d'amore gratis». In pochi minuti di fronte a lui si è formata la fila: adolescenti, donne in aria di divorzio, 30enni appena lasciati, ognuno con la sua disavventura amorosa, con il cuore gonfio di sentimenti da raccontare.

Da quel giorno Marco Mangia, 39 anni, non ha più smesso di girare le piazze. È stato a Genova, a Roma, a Venezia. E ovunque ha trovato persone e storie. La sua sedia pieghevole ha ribaltato le regole degli amori nati sui social network e delle litigate consumate via chat. Ha permesso di scoprire che parlare è più bello che twittare e guardarsi negli occhi (sì, di persona, una di fronte all'altro) è molto meglio delle serie estenuanti di whatsapp.

Lui, che nella vita fa il programmatore di software per un'azienda informatica di Milano, mai avrebbe immaginato nulla del genere. Tutto è nato per caso. «Su Internet - spiega Marco - avevo trovato la foto di un signore che, forse in Uruguay o forse in Cile, si era messo seduto per strada con il cartello Se escuchan historias de amor gratis. Mi sono detto: e se lo facessi anche io? Ma non sono riuscito subito. Il primo giorno ero pronto con cartello e sedia, quando mi sono totalmente bloccato sulla porta di casa. Non ho avuto il coraggio. Poi ci ho riprovato e mi ero persino portato un libro di Murakami per ingannare l'attesa. Ho letto solo mezza pagina». A tutti gli innamorati che si siedono, Marco spiega le regole del «colloquio»: la storia non deve durare più di 15 minuti, non viene registrata nemmeno una parola, non vengono date «soluzioni» nè accettati soldi. «Ovviamente è molto difficile non farsi coinvolgere, alcuni racconti sono molto divertenti, altri pieni di dolore. Durante la chiacchierata si crea un'empatia molto particolare. Tutti hanno un estremo bisogno di essere ascoltati». Nulla a che vedere con l'amore alla Moccia, né con le frasi da cioccolatini. No, l'amore di cui Marco si fa scudiero è quello reale, senza rime, vissuto, anche a caro prezzo, nella vita vera. «È nato tutto per lanciare un messaggio a una ragazza - spiega - ma ora questa missione è diventata ben altro». Marco si immagina come una specie di Forrest Gump che racconta le sue vicissitudini alla signora seduta accanto a lui alla fermata del bus. «Ecco, quella con me deve essere solo una conversazione liberatoria, senza altri fini».

Il destino a volte fa strani giri: mentre Marco, nella sua stanza a Milano, cominciava a progettare i suoi colloqui in piazza, contemporaneamente anche una ragazza, Francesca Guzzo, 32 anni, psicologa ed educatrice per ragazzi diversamente abili, stava maturando un progetto simile a Roma. I due ora ascoltano insieme, a volte nelle stessa piazza, a volte ognuno per sé. E hanno deciso di portare avanti assieme il progetto «Ascolto storie d'amore gratis». Anche perché le richieste di sfogo cominciano ad essere parecchie. Da quando è aperta la pagina Facebook, è una tempesta di messaggi e mail. Insomma, il progetto sembra alla vigilia di una svolta importante. «Spesso - considera Francesca - capita di stare dove non vorremmo essere, di sentirci intrappolati in ruoli, convinzioni, bisogni e di perderci in rapporti che non ci permettono di essere noi stessi. Quando ascolto qualcuno è come se gli dicessi: qui puoi essere te stesso».

C'è un'idea che frulla nella testa di Marco e Francesca: quella di ingaggiare altri «volontari dell'amore», per fare in modo che il progetto decolli in più e più città. Con un paio di regole di base: delicatezza, niente soldi. Solo il piacere di confidarsi.

Per condividere e alleggerire i fardelli del cuore.

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