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M5s indossa il gilet sbagliato

I maestri dell'ottimismo a tutti i costi dovrebbero conoscere il vecchio adagio secondo cui è inutile piangere sul latte versato

M5s indossa il gilet sbagliato

I maestri dell'ottimismo a tutti i costi dovrebbero conoscere il vecchio adagio secondo cui è inutile piangere sul latte versato. Così come precipitarsi a chiudere la stalla quando ormai le pecore, e soprattutto i pastori, sono scappati e invadono le strade per rabbia e frustrazione. Fuor di metafore, la rivolta di allevatori e agricoltori mette in luce l'atteggiamento del governo - nella sua componente grillina più che leghista - di fronte alle istanze di quella «pancia del Paese» che a parole si vanta di rappresentare.

Il daltonismo politico dei leader M5s è da studiare: corrono in Francia a incontrare i pasdaran dell'ala più violenta dei gilet gialli, quelli che per chiedere equità e sviluppo mettono a ferro e fuoco un Paese, e intanto non vedono le pettorine arancioni, gialle e bianche sotto le finestre di Montecitorio. Mentre Conte e Di Maio agitano il Sacro Graal del reddito di cittadinanza, non si accorgono dei 100mila posti di lavoro persi lungo la filiera dell'olio extravergine d'oliva per i disastri causati dalla Xylella e altre calamità naturali.

Ieri Salvini e il ministro Centinaio hanno finalmente ricevuto i portavoce della protesta riuniti sotto l'egida della Coldiretti, che manifesta da mesi, garantendo «una soluzione entro 48 ore». Soltanto lunedì il premier Conte e il ministro Lezzi hanno cercato di placare di persona la rabbia dei pastori sardi, che minacciavano di sabotare le Regionali del 24 febbraio. Forse è troppo tardi per dare risposte credibili. Di certo, dopo la sconfitta in Abruzzo, qui i pentastellati rischiano un'altra batosta.

Eccolo il paradosso del populismo: per inseguire un'alleanza virtuale in vista delle prossime Europee, il Movimento corteggia i casseur d'Oltralpe, ma dimentica i delusi di casa propria. E il conto si presenta alle urne. Lo ha fatto notare pure Antonio Padellaro sul Fatto Quotidiano: «Gli elettori chiedevano stabilità, gli abbiamo dato i gilet gialli». Se fosse semplicemente una questione di vestiario, si direbbe che i grillini abbiano sbagliato cassetto. Per chi è abituato a cavalcare la piazza, il rischio di indossare il gilet sbagliato è dietro l'angolo... di Palazzo Chigi.

Il guaio è come riciclare un armadio così ingombrante quando il «popolo» arrabbiato ti manda l'avviso di sfratto.

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