Elezioni Comunali 2018

M5s raccoglie le briciole. Governo sempre più leghista

Al ballottaggio gli elettori grillini si sono mostrati disponibili a votare il centrodestra per isolare il Pd

M5s raccoglie le briciole. Governo sempre più leghista

Attenzione, caduta roccaforti. Nel secondo round delle Comunali il centrodestra lancia l'assalto ai feudi rossi della Toscana, patria dell'ex premier Matteo Renzi e del suo Giglio magico. Un'impresa impensabile fino qualche anno fa, ma l'onda azzurra è tale da travolgere anche gli ultimi avamposti di una regione che, come in Umbria, vede cambiare, elezione dopo elezione, il proprio dna profondo e le proprie amministrazioni, battezzando una serie di inedite «prime volte».

Così nel ballottaggio della prima domenica estiva dell'anno il centrodestra fa la storia e conquista in una sfida all'ultimo voto Siena, Pisa («A Pisa si sta raddrizzando anche la Torre» scherza in diretta su Twitter il leghista Claudio Borghi che poi annuncia «Pisa libera!») e Massa, con l'aggiunta di Terni dove la trazione leghista si fa sentire in maniera importante. Senza dimenticare Cinisello Balsamo - risultato questo davvero clamoroso - che passa al centrodestra dopo 70 anni di dominio rosso incontrastato. Una serie di colpi simbolici e da ko che danno la misura del rigetto dell'elettorato di centrosinistra verso i propri rappresentanti (a Pisa avevano tentato di scuotere il corpaccione rosso della città Walter Veltroni e Paolo Gentiloni senza risultati, mentre i veri pienoni erano stati appannaggio di Matteo Salvini).

L'altro aspetto chiave di questo turno di Amministrative è la conferma dello sbilanciamento della coalizione gialloverde sul lato leghista. Lo strapotere salviniano all'interno del governo e la forza del Carroccio sui territori scava un solco profondissimo tra le due forze politiche, con la Lega che acquisisce ulteriore forza e il Movimento Cinquestelle che esce dalle Comunali decisamente indebolito rispetto al risultato delle Politiche. Da notare in questo senso la vittoria del primo sindaco leghista a Terni che sconfigge un candidato del Movimento Cinquestelle.

Gioisce anche Fratelli d'Italia, soprattutto per il risultato toscano, con Giovanni Donzelli che rivendica la vittoria della «destra-centro» e mette nel mirino le elezioni regionali del prossimo anno per «cambiare davvero la storia della Toscana».

I Cinquestelle possono consolarsi con la vittoria a Imola, altra roccaforte strappata al Pd, e a Pomezia. Il centrodestra vince a Sondrio, Viterbo, Ragusa. A Messina si aggiudica la vittoria Cateno de Luca, esponente centrista schierato con una lista civica contro un esponente di centrodestra classico. I Cinquestelle vincono ad Avellino mentre a Imperia Claudio Scajola ottiene una rivincita personale riuscendo a sconfiggere il candidato di centrodestra, dimostrando il suo legame con il territorio e candidandosi a essere una sorta di spina nel fianco per il governatore Giovanni Toti.

In generale la novità più evidente che emerge è quella della disponibilità dell'elettorato dei Cinquestelle a votare i candidati di centrodestra al secondo turno (come fatto dall'elettorato di centrodestra in ottica anti-Pd in passato e come ad esempio avvenuto a Roma con la vittoria di Virginia Raggi al secondo turno su Roberto Giachetti). Questa volta in alcune città dove i grillini non erano in campo non è arrivata la richiesta di disertare le urne.

Il centrodestra può esultare portando a casa la vittoria tra candidati ufficiali (6) e civici (3) in 9 capoluoghi su 14. Dove il centrodestra paga un prezzo e butta via possibili vittorie è dove prevalgono i personalismi, le microliste, le faide locali.

Una conferma ulteriore dell'unità come precondizione per la vittoria.

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