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La macchina del futuro ha l'assicuratore a bordo

La tecnologia applicata ci dirà se ci comportiamo bene al volante. E prevenire ogni rischio

La macchina del futuro ha l'assicuratore a bordo

«Internet of Things» e assicurazioni sono la coppia vincente del futuro», dice Yuri Narozniak, direttore generale di Groupama Assicurazioni e amministratore delegato di G-Evolution. Avere una macchina dotata di dispositivi connessi che ci ricordano dove abbiamo parcheggiato o valutano il nostro comportamento alla guida diventerà sempre più normale. Così come avere white box in casa che ci avvisano di eventuali pericoli e servizi personalizzati. Per le compagnie assicurative l'analisi dei dati rappresenta il capitale digitale su cui investire per sviluppare modelli di business che mettono la customer experience al primo posto, e per i clienti significa poter prevenire i rischi, risparmiare sul premio perché la frequenza e l'entità dei danni sarà ovviamente più bassa e, di conseguenza, permettersi più coperture oltre a quella dell'auto. Non contatteremo più le assicurazioni solo per denunciare un sinistro, ma potremo contare su un dialogo costante.

Secondo IDC, gruppo specializzato in ricerche di mercato, entro il 2019 le polizze assicurative basate sull'Iot rappresenteranno il 15 per cento del settore auto e il 10 per cento di quello casa. In questo scenario, c'è chi ha già fatto dell'InsureTech, ovvero la tecnologia applicata al settore assicurativo, il proprio presente. Groupama ha costituito la società di servizi, G-Evolution, proprio per velocizzare l'evoluzione telematica cogliendo tutti i benefici dell'Internet of things, e per imporsi come leader in questa corsa al digitale. «Migliorare l'esperienza dei clienti erogando dei servizi e non interfacciandosi solo al momento del pagamento del premio è la sfida numero uno per il comparto assicurativo afferma Yuri Narozniak - per questo motivo abbiamo deciso di espandere l'offerta oltre al nostro tradizionale perimetro di attività con prestazioni non assicurative. Mettiamo a disposizione della clientela, e in futuro anche di altri player, dei servizi innovativi di prevenzione del rischio. Attraverso chat, box e applicazioni riusciamo a dare più valore ai nostri clienti». Per esempio, il prodotto Autocontrollo 2.0, che funziona grazie al dispositivo satellitare Autobox da installare in auto, consente di geolocalizzare il proprio veicolo in caso di furto. Inoltre, scaricando sul proprio smartphone l'App My Angel, si può disporre di tutte le informazioni e l'assistenza di cui si ha bisogno. «In Italia e nel resto d'Europa, le assicurazioni sono generalmente percepite come un settore non all'avanguardia rispetto al cambiamento e alla trasformazione tecnologica del retail spiega Yuri Narozniak ma è normale perché la user experience, che è l'elemento chiave della relazione tra azienda e cliente, nel nostro campo non è privilegiata poiché avviene solo in situazioni critiche, e per fortuna questo non succede spesso. Abbiamo costituito G-Evolution proprio per colmare questa distanza, offrire un'esperienza diversa del concetto di assicurazione tradizionale e trasformare i dati in informazioni per migliorare i processi aziendali e offrire nuovi servizi». Secondo i dati dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2016 il mercato è cresciuto del 40 per cento rispetto al 2015 con una quota di 2,8 miliardi di euro. Lo sviluppo del digitale è un percorso obbligato, da integrare sempre con le relazioni umane, che la tecnologia non potrà mai sostituire: «La digitalizzazione è un'opportunità e la vicinanza dei nostri agenti con i clienti rende tutto possibile.

Grazie alla nostra rete di agenzie sul territorio la vendita di AutoBox è cresciuta di 300 mila pezzi in due anni, è il modello della prossimità a fare la differenza», conclude Narozniak.

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