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«La madre della Taverna è abusiva» Il tribunale ordina di lasciare la casa

Respinto il ricorso del genitore della grillina: «Non ha i requisiti» E ora dello sfratto dovrà occuparsi il Campidoglio «amico»

Patricia Tagliaferri

Roma Alla fine la madre della vicepresidente del Senato M5s, Paola Taverna, dovrà lasciare la casa popolare al Quadraro, nella periferia est di Roma, dove vive dal 1994, senza averne più i titoli. La sesta sezione del Tribunale civile della capitale, infatti, ha respinto il ricorso presentato da Graziella Bartolucci, contro l'Ater di Roma e il Campidoglio che avevano dichiarato decaduto il suo diritto a risiedere nell'appartamento dove pagava un affitto di circa 150 euro al mese.

L'anziana signora è stata riconosciuta a tutti gli effetti abusiva e condannata anche a pagare le spese legali. Adesso, se non lascerà l'alloggio volontariamente, la sindaca Virginia Raggi, sempre in prima linea per gli sgomberi nella capitale, si troverà nella scomoda posizione di dover eseguire lo sfratto della mamma della sua illustre collega di partito.

Il giudice ha ritenuto che il reddito della famiglia Taverna - con la figlia della donna, entrata nel frattempo in Parlamento e intestataria di diverse proprietà immobiliari tra Roma e Olbia, tra cui anche un'altra casa nella capitale - sarebbe stato ritenuto sproporzionato alla permanenza della signora in un alloggio popolare a canone calmierato. Ma la senatrice dei Cinque Stelle, un movimento che ha fondato la sua fortuna sui principi dell'onestà e della trasparenza, fin dall'inizio di questa vicenda non ha mai accettato che, dopo una verifica durata tre anni, nel 2017 l'Ater avesse avviato le procedure per la decadenza del titolo a risiedere nell'alloggio popolare. E ancora ieri non sembrava aver digerito la pronuncia del Tribunale, che respingendo il ricorso della madre ha di fatto dato ragione all'Ater: «L'accanimento contro una donna di 82 anni fa schifo, risponderò a tempo debito», ha detto all'AdnKrons per poi passare al contrattacco su Twitter: «Da Parlamentare M5s, dopo aver restituito più di 200mila euro, sono così pulita che non trovano nulla su cui attaccarmi se non sui miei affetti. Querelerò tutti coloro che hanno già diffuso o diffonderanno notizie false e diffamatorie».

Già lo scorso ottobre, quando anche la Raggi era intervenuta assicurando che sarebbero state fatte le indagini e che non ci sarebbe stato alcun trattamento di favore, la senatrice pentastellata aveva difeso la mamma: «A 80 anni ha tutto il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta». Un diritto che però, a quanto pare, si scontra con la legge, visto che per il Tribunale Graziella Bartolucci non ha più i requisiti necessari per rimanerci in quell'alloggio popolare, che adesso potrà essere destinato a chi i titoli ce li ha veramente.

L'opposizione non si lascia sfuggire l'occasione per polemizzare. «Bastava il buonsenso per sapere che si trattava di un'occupazione abusiva. E dire che si definivano il partito degli onesti, ora sono quelli dei privilegi difesi in ogni modo», commenta la senatrice del partito democratico Teresa Bellanova.

«Chi la fa l'aspetti, proprio i grillini sempre così solerti a sbandierare il vessillo della trasparenza stavolta pagano dazio e vengono beccati in castagna», dice Andrea De Priamo, capogruppo di Fdi in Campidoglio.

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