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La maestrina Boschi dà ancora lezioni... a Di Maio

L'ex ministra rompe il silenzio e critica le azioni del vicepremier: "Leggevo ogni documento..."

La maestrina Boschi dà ancora lezioni... a Di Maio

«Un buon ministro controlla cosa esce dal proprio ministero. Sono stata al governo per oltre quattro anni e ho sempre letto prima di firmare un provvedimento». Meb, come si fa chiamare sui social, è tornata. Con un'intervista al Messaggero, Maria Elena Boschi bacchetta il ministro Luigi Di Maio sul presunto complotto che sarebbe all'origine della relazione tecnica allegata al decreto dignità che stima una perdita di 8mila contratti all'anno: «Le relazioni tecniche fanno parte dei decreti. È compito di un ministro almeno leggersi le relazioni prima di firmare un decreto».

Ritorna sulla scena l'ex ministra, ex sottosegretaria, ora semplice deputata Pd, dopo un periodo lontano dai riflettori e trascorso sottotraccia nel tentativo di ricostruire un'immagine macchiata dalla batosta del referendum costituzionale e dal declino della stagione renziana. Una parabola che racconta molto della sua voglia di rivincita che mai ha contemplato l'addio: una resilienza passata attraverso il terremoto del Pd, le dimissioni di Renzi, il suo permanere nel governo Gentiloni. E infine la candidatura nel collegio di Bolzano, lontano dalla sua Toscana e da ulteriori scossoni di consenso. Dallo scranno di Montecitorio è cominciato il suo ritorno mediatico, anticipato da qualche breve dichiarazione a favor di telecamera nei difficili mesi di formazione dell'esecutivo.

Dopo una capatina estiva nella celebre beauty spa di Chenot, a Merano, dove per caso avrebbe soggiornato negli stessi giorni di Silvio Berlusconi, Maria Elena si è divisa tra apparizioni politiche e scene di vita privata raccontate attraverso i social, con gli scatti alle feste dell'unità tra i militanti dem e quelli a serate di gala in abito lungo. E poi gli impegni nel suo collegio di Bolzano, dove Boschi si è immortalata a cerimonie come l'anniversario dei carabinieri e o le relazioni della corte dei conti. L'8 maggio scorso è riapparsa anche in tv con un'intervista a Porta a Porta. Su Twitter il silenzio post referendum era durato poco, anche se l'ex madrina delle riforme istituzionali ha sempre cercato di tenersi lontana dalle polemiche «cinguettando» solo con interventi mirati.

Ieri quando ha pubblicato le sue critiche a Di Maio, è stata travolta da una valanga di commenti negativi. A scorrerli sembra che l'esercito di haters non abbia ancora dimenticato il caso Banca Etruria. E che è stato rievocato ieri anche dalla ministra per il Sud, la grillina Barbara Lezzi, che si è schierata a difesa del suo vicepremier: «Dall'alto della sua competenza, la Boschi, avrebbe dovuto far leggere ai suoi familiari le note e le relazioni allegate ai bilanci di banca Etruria. La competente Boschi, nell'estremo tentativo di difendere se stessa e famiglia, si permise persino di definire quei piccoli risparmiatori truffati come speculatori.

Facciamo a meno di queste competenze e, soprattutto, ne fanno volentieri a meno gli italiani».

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