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Mafia Capitale, Zingaretti "falso testimone". Il governatore è indagato

La X sezione del Tribunale di Roma ha inviato alla procura i verbali resi da alcuni soggetti chiamati a testimoniare durante il processo che ha portato alla condanna, tra gli altri, di Buzzi e Carminati

Mafia Capitale, Zingaretti "falso testimone". Il governatore è indagato

La X sezione penale del Tribunale di Roma chiede di indagare 27 persone per il reato di falsa testimonianza in merito all'indagine su Mafia Capitale. Tra queste persone c'è anche il nome di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. Il tribunale ha già nviato alla procura i verbali con le testimonianze di alcuni soggetti. Come scrive il Fatto quotidiano la notizia dell'iscrizione di Zingaretti nel registro degli indagati risale a venerdi scorso.

Il governatore era già stato indagato dopo alcune dichiarazioni fatte da Salvatore Buzzi in merito alla gara per il servizio Cup (centro unico prenotazioni sanitarie) istituita nel 2014 dalla Regione Lazio. Ma la vicenda era poi stata archiviata. Ora però i giudici della X sezione del Tribunale vogliono scavare sulle dichiarazioni rese in Aula da Zingaretti. Il presidente della Regione si è detto "assolutamente sereno sui fatti, ma amareggiato", precisando di aver "fatto della difesa della legalità la mia ragione di vita". Ai pm della procura di Roma il compito di stabilire se andare avanti con l'indagine o archiviare tutto.

Tra i nomi segnalati figura anche quello di Micaela Campana, responsabile nazionale welfare del Pd.

"Conclusivamente si sospetta di reticenza e/o falsità la testimonianza resa da Campana Micaela", si legge nelle motivazioni della sentenza di condanna che ha escluso il reato di associazione mafiosa.

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