Politica

Il maggiordomo rurale migliora la vita

Nati per combattere lo spopolamento. Pagano bollette e sistemano la legna

Manila Alfano

L'idea è nata ispirandosi ai «codisti» di Milano, quelli che, a pagamento, fanno le code per gli altri. In posta, in banca, a ritirare gli esami del sangue. È questo il problema in fondo quando abiti in una valle: la comodità. Avere tutto quello che ti serve a portata di mano non capita praticamente mai. Ecco perché in Oltrepo è nato il maggiordomo rurale. L'idea rivoluzionaria e geniale per la semplicità di un gruppo di ragazzi che da anni gestiscono una cooperativa a Varzi, La Sveglia.

Il progetto del maggiordomo rientra tra le iniziative di Oltrepo Biodiverso del programma AttivAree messo a punto da Fondazione Cariplo per incentivare la permanenza di famiglie e anziani in Oltrepo. Le colline dolci e le spalliere di viti che ricamano la terra; un passo da Milano e il clima che cambia, la sera con il golfino che è un piacere, i paesini che con l'estate si popolano e si fa festa in piazza. «Il problema è che qui la valle è molto estesa, dalla Valle Staffora alla Val Versa e chi resta è sempre più anziano». Chiara Caglioni è una delle coordinatrici del progetto innovativo, insieme a Valeria Colombi. «Ci sono tantissimi nonni che non hanno possibilità di spostarsi per andare a fare la spesa, così come ci sono ragazzini che dopo la scuola non hanno possibilità di fare sport». Eccola allora la soluzione, il maggiordomo factotum «Ci sono Cristian Rossotti e Roberto Antoniazzi che scorrazzano per i diciannove comuni della zona, dal Brallo di Pregola a Cecima, da Zavattarello a Varzi, basta una telefonata e il pulmino arriva in soccorso per sbrigare le commissioni di tutti i giorni. Pagare le bollette, sbrigare commissioni, fare la spesa, ritirare gli esami dal medico, andare su e giù per le valli a prendere i bambini e portarli al doposcuola, a nuoto, oppure fare piccoli lavoretti come sistemare la legna o falciare l'erba nel giardino». Una manna dal cielo per tante famiglie. E il tutto a prezzi più che competitivi in un sistema in cui tutti sono soddisfatti. «Tre euro per le commissioni, 5 euro per un'ora di faccende domestiche o di baby sitter, i costi per gli utenti sono limitati, e il lavoratore è in regola e guadagna circa dieci euro lordi». Tutto merito del progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo che nel piano ci ha creduto fin dall'inizio e ha investito quasi 5 milioni di euro. Un'iniezione di fiducia per risollevare un territorio bellissimo ma che per resistere deve stare al passo. La scommessa è mantenere vivi i borghi, le frazioni, attrarre invece di respingere, rilanciare le risorse e potenziare le strutture, pubblicizzare le eccellenze del territorio, il mangiare bene, anzi benissimo, le attività all'aria aperta, il turismo per le famiglie, una ciclabile che aspetta solo di essere ultimata. E tanta energia a testimoniare la voglia di restare. Come questo gruppo che nella Cooperativa ci ha messo l'anima. «Le richieste non mancano, anzi, anche se - ammette Chiara- il primo ostacolo è la mentalità delle persone, che ancora faticano un po' a chiedere aiuto a un estraneo, e a volte preferiscono aspettare la disponibilità di un vicino di casa». Ma è l'abitudine che crea la cultura e con il tempo la soluzione proposta dalla Cooperativa è destinata a crescere. Lo dicono i numeri, le richieste; banalmente le necessità degli abitanti: in pochi mesi, grazie alla Cooperativa, hanno trovato impiego 40 persone.

E avere un lavoro è il primo, ottimo motivo per restare.

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