Cultura e Spettacoli

Il mago delle copie che esporta nel mondo capolavori (quasi) veri

L'artigiano umbro brevetta la tecnica "pictografica": ora tutti vogliono le perfette riproduzioni di opere di Giotto e Raffaello

Il mago delle copie che esporta nel mondo capolavori (quasi) veri

Il self made man dei «falsi d'autore» sbarca in oriente e si porta dietro i grandi del Rinascimento. In Corea del Sud, a Jeju (suggestiva isola vulcanica più a sud del paese) è in corso di allestimento un museo permanente dei più importanti artisti italiani, con oltre ottanta «dipinti» di Raffaello: poi seguiranno anche Leonardo e Michelangelo. Un vero e proprio «miracolo» di «export» artistico-culturale che però porta la firma non dei grandi autori, ma di Stefano Lazzari, imprenditore di Città di Castello, in provincia di Perugia, titolare della Bottega Artigiana Tifernate (assieme al padre Romolo e alla sorella Francesca) leader mondiale nella riproduzione di opere di vario genere.

Grazie a un marchio registrato, la «pictografia», Lazzari (che ha realizzato tutto da solo, con l'aiuto della sua famiglia, senza attingere a finanziamenti pubblici) è in grado di trasformare in qualsiasi immagine ogni sogno artistico dei propri clienti. Il metodo di lavorazione prevede la stampa diretta su legno, rifiniture e intonaci, tele, senza supporti cartacei: la pictografia consente ai colori di penetrare direttamente nella struttura di supporto utilizzata. L'immagine risulta omogenea nei colori, come se fosse dipinta, praticamente identica all'originale. L'illusione è perfetta e ha già contagiato vip e nomi del jet-set come Carolina di Monaco (il Principe ha commissionato un affresco di Piero della Francesca) o la Panasonic che a Tokyo ha installato quattro pannelli nel suo grattacielo. Nella «rubrica» della Bottega Artigiana Tifernate un susseguirsi di altri prestigiosi riconoscimenti e incarichi, dai Musei Vaticani agli Uffizi, al Castello Estense di Ferrara fino alla commissione, nel 2007, per la «Nuova Porziuncola» da San Francisco. La firma dell'artigiano-imprenditore di Città di Castello anche in due palazzi delle istituzioni umbre: nella Sala del Consiglio della Provincia di Perugia, in occasione del 150° dell'Unità d'Italia, la raffigurazione della Liberazione di Perugia da parte dell'esercito Piemontese nel 1860 e la realizzazione di un affresco di Palmerino di Guido da sostituire all'originale spostato dalla piazza del Comune di Assisi alla Pinacoteca.

Il maestro delle riproduzioni d'autore al lavoro anche per Papa Francesco. Porta infatti la sua firma la raffigurazione di San Francesco realizzata dal Cimabue nella basilica d'Assisi, considerata l'immagine più fedele del Santo, che è stata consegnata in dono al Santo Padre, nel mese di ottobre del 2013, dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, qualche istante prima della partenza per il Vaticano dal campo sportivo di Assisi, al termine della storica giornata in terra umbra. Ora però c'è una nuova sfida da vincere in Oriente, dove la concorrenza è a dir poco agguerrita. A dicembre 2009 al Seoul Arts Center, in Corea - precisa Stefano Lazzari, con un pizzico di orgoglio - è stata inaugurata una mostra con la ricreazione di 51 opere dei più grandi artisti del Rinascimento. Tutte realizzate su affresco poiché, per sua natura, un quadro dipinto in una parete non si può spostare dal luogo d'origine. L'evento, ha visto coinvolte le massime autorità coreane ed italiane, e ha avuto il Patrocinio del governo coreano». In un anno, la mostra ha registrato 150.000 visitatori paganti e un enorme successo mediatico. Gli affreschi, tutti dai 2 ai 4 metri di grandezza, attingono a opere dal 1300 fino alla fine del 1400: Giotto, Lorenzetti, Benozzo Gozzoli, Piero della Francesca, Leonardo, Raffaello, Michelangelo. «Ora queste opere fanno parte del museo in allestimento a Jeju, dove Jae Heung Lee, direttore di Asia Museum, sta creando una serie di musei tematici dedicati ai più grandi artisti del rinascimento e che ci vedrà protagonisti nella realizzazione su affresco, tavola e tela delle loro intere collezioni.

Così qualsiasi immagine diventa alla portata di tutti, dai capolavori della pittura occidentale, all'arte etnica».

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