Politica

Di Maio avvisa l'Europa: "Vogliamo contrattare i parametri"

Luigi Di Maio parla a In mezz'Ora e manda segnali all'Europa: "A noi non stanno bene i parametri attualmente in vigore e abbiamo messo su una squadra per andare a contrattarli"

Di Maio avvisa l'Europa: "Vogliamo contrattare i parametri"

Luigi Di Maio parla a ruota libera a In mezz'Ora con Lucia Annunziata. Il vicepremier, tra lavoro, Copasir e commissioni parlamentari ha dettato la linea dei prossimi provvedimenti del governo Conte. Provvedimenti che riguarderanno, a quanto pare, legge Fornero e reddito di cittadinanza. Con un'occhio vigile all'Europa a cui l'esecutivo giallo-verde chiederà di ridiscutere i parametri economici.

"Il ministro Tria ha rappresentato quale sia la linea economica di questo Governo", ha detto Di Maio facendo eco alle parole del ministro del Tesoro che oggi ha ribatido come le forze politiche di maggioranza non intendono uscire dalla moneta unica. "Il nostro obiettivo - spiega il capo politico dei Cinque Stelle - è quello di andare ai tavoli europei per ottenere dei margini per fare investimenti e riforme in Italia. Noi andremo a quei tavoli come Paese fondatore. Il punto fondamentale è che a noi non stanno bene i parametri attualmente in vigore e abbiamo messo su una squadra per andare a contrattarli".

"Non sto dicendo che tutti i soldi li chiederemo in Europa - continua il ministro pentastellato - perché c'è tanto da ricavare dalla spending review. Noi a andremo ai tavoli con il massimo della serietà e della fermezza. Chiediamo lo stesso trattamento di altri Paesi. Non ci presentiamo con nessuna pistola fumante sul tavolo". L'idea di Di Maio è quella di mettere le mani anche sulla governance della Bce. Per quanto il grillino riconosca che "Draghi è stato un presidente che conosceva l'Italia e in certe situazioni ha portato avanti politiche compatibili con il nostro Paese", Di Maio non nasconde che "va fatta una riforma della governance per permettere al Parlamento Ue di incidere di più. Non mi ha mai appassionato l'idea che dovesse essere il governatore di una banca il nostro uomo forte in Ue. Avrei preferito il Parlamento forte".

Intanto sul fronte dell'indipendenza di Conte dai due azionisti di maggioranza, Salvini e Di Maio, il grillino sposa la linea del premier che oggi ha "avvisato" i due colleghi che sarà lui a prenere le decisioni che contano. "Conte è espressione di due forze politiche - ha ammesso luigino - è presidente del Consiglio politico che interpreterà il contratto di Governo. Conoscerete e conosceremo sempre di più Conte.

Ha una personalità molto forte, e nel G7 ha già dimostrato che non si accoderà alle forze politiche facendo valere esigenze dell'Italia e degli Italiani".

Commenti