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Di Maio: "Gli speculatori non ci fanno paura". Ma lo spread aumenta

Gli esperti di rating temono un'impennata (pure sopra i 400) dopo la Legge di bilancio

Di Maio: "Gli speculatori non ci fanno paura". Ma lo spread aumenta

Niente speculazione. Contrordine. Lo spread non fa più paura. A ventiquattro ore di distanza, anche Di Maio si fa intervistare per dire la sua e per smentire il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Per il capo politico del Movimento Cinque Stelle non ci sono rischi: il ferragosto lo passeremo in tutta tranquillità. Le parole di Giorgetti? Esagerazioni. È quanto emerge dall'intervista rilasciata al Corriere della Sera dal ministro del Lavoro. Tanto si sente sicuro, Di Maio, che passa dalle suadenti parole di chi rassicura alle aspre allocuzioni di chi minaccia. «Se qualcuno - dice - vuole usare i mercati contro il governo, sappia che non siamo ricattabili. Non è l'estate del 2011 e a Palazzo Chigi non c'è Berlusconi, che rinunciò per le sue aziende». Non saranno ricattabili, forse. Ma i mercati questo continuano a ignorarlo e ieri lo spread è schizzato a quota 278, complice ovviamente la difficile situazione che sta vivendo in questi ultimi giorni la lira turca. Di Maio mostra sicurezza e scommette sulla validità del Decreto dignità. «Aumenterà la produttività - dice - delle aziende. La Flat tax e il reddito di cittadinanza ci permetteranno di aumentare la domanda interna». Una ricetta sicura e semplice. Chissà perché, invece, non viene digerita nemmeno dalla Confindustria, che già non vede bene il Decreto dignità, colpevole - secondo i vertici dell'associazione degli industriali - di aumentare il costo del lavoro.

La «tempesta perfetta» paventata da Giorgetti non fa paura nemmeno a Stefano Buffagni, sottosegretario a Palazzo Chigi con delega agli Affari regionali. «Siamo sempre soggetti a questo rischio. Mi auguro - dice Buffagni - che il sistema europeo lavori nell'interesse collettivo anche come scudo». Ci vogliono gli eurobond, dice il sottosegretario, riesumando una vecchia idea cara a Giulio Tremonti di titoli di Stato europei e il cui rendimento è garantito dall'insieme dei Paesi (per evitare gli effetti spiacevoli dello spread). A vedere un futuro più fosco è una delle più ferrate agenzie internazionali di rating. La Merrill Lynch infatti ha vaticinato un futuro finanziario tutt'altro che solare per l'Italia. Se la Legge di bilancio non convincerà gli investitori internazionali - questo in sintesi un comunicato diffuso ieri e rilanciato dal sito di informazioni Huffington Post - lo spread potrebbe tranquillamente superare in poco tempo quota 400.

Mentre alle opposizioni le «sparate» di Di Maio e Giorgetti sembrano solo scuse per nascondere l'incapacità a governare e rappresentano una furba exit strategy, Stefano Fassina (Liberi e Uguali) se la prende con la sinistra che in maniera autolesionista punta sullo spread per mettere in difficoltà il governo.

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