Politica

Maltese si tiene due stipendi E «Repubblica» vuole cacciarlo

Due piedi in due scarpe. Con doppio incarico e doppio stipendio. Trattasi del curioso caso di Curzio Maltese ( nella foto ), editorialista di Repubblica eletto a giugno all'Europarlamento per la lista Tsipras. Il fustigatore del pubblico malcostume, appena raggiunto lo scranno, ha deciso di rifiutare l'aspettativa a stipendio zero proposta l'azienda. E, sdegnato, ha respinto con minaccia di adire alle vie legali anche la collaborazione. Motivo? Era gratis. Maltese si tiene stretta la paga di Bruxelles e anche quella del quotidiano, tanto come editorialista non ha obbligo di presenza. I colleghi non l'hanno presa bene e il Cdr è andato su tutte le furie. Lui fa spallucce e incassa.

Cartellino rosso per il consigliere regionale. No, non è stato espulso dall'aula consiliare, ma gli è stato notificato un Daspo emesso dal questore di Foggia. Lui è Dino Marino, Partito democratico, presidente della commissione Salute della Regione Puglia e dirigente del San Severo calcio, squadra che milita in serie D. Tutto accade domenica 14 settembre quando, al termine della partita con il Monopoli finita 1-1 con il pareggio degli ospiti dopo un lungo recupero concesso dal direttore di gara, il clima si surriscalda: scoppiano disordini, volano minacce e parole grosse contro l'arbitro. Risultato: scatta il Daspo nei confronti di otto dirigenti del San Severo tra cui proprio Marino, che in quel momento era in campo come accompagnatore del team. Il consigliere regionale respinge le accuse, assicura di aver cercato invece di calmare gli animi e riportare la situazione alla calma, lamenta di essere stato trattato peggio di «Genny 'a carogna» e annuncia ricorso al prefetto. Per il momento, però resta il fatto che per tre anni non potrà accedere alle manifestazioni sportive della squadra di calcio: in compenso potrà consolarsi con la politica.

La politica, si sa, è fatta anche di strategia. E in Toscana due amministratori locali hanno deciso di metterla alla prova sul campo. Così hanno sfidato nientemeno che Michele Borghetti, campione del mondo di dama. Protagonisti della sfida sono stati Giorgio Kutufà ( nella foto ), presidente della Provincia di Livorno, e Luca Lischi, capo di gabinetto della Provincia. Ce l'hanno messa davvero tutta, ma nonostante l'impegno profuso non sono riusciti a sconfiggere il super campione, anche lui livornese doc. Che per l'occasione ha giocato bendato. Il primo ad arrendersi è stato proprio Lischi. Più audace, invece, Kutufà che prima di gettare la spugna è riuscito a mettere a segno una dama. Fra gli applausi del pubblico assiepato nel parco di villa Henderson, al Museo di storia naturale del Mediterraneo. Borghetti ha giocato con una benda sugli occhi e grazie all'ausilio del giudice di gara, che di volta in volta gli ha segnalato le mosse degli avversari. La loro strategia, almeno con la dama, non ha funzionato.DU

La battaglia fra le due anime del Partito democratico, quella «renziana» e la «vecchia guardia» facente capo a Bersani, si combatte anche a livello locale. In Calabria, ad esempio, si stanno affilando le armi per le primarie in vista delle elezioni regionali del 23 novembre. Pochi giorni fa Gianluca Callipo ( nella foto ), il giovane candidato voluto da Matteo Renzi, si è recato a Cirò Marina (Crotone), per visitare il circolo locale, trovando però le porte chiuse. Pare che persino le serrature dell'ingresso fossero state cambiate per tenere lontano il renziano. Per protesta, il segretario provinciale, Artuto Pantisano, insieme ad alcuni dirigenti, si è piazzato fuori dalla sede con le bandiere del Pd. Domenico Facente, segretario cittadino accusato di aver voluto «fermare il nemico», nega tutto e parla di «bufala». Al contempo chiede «scusa a Callipo per l'inconveniente». Chiamalo inconveniente...

Allarme blatte a Montecitorio ( nella foto ). Uno scarafaggio di generose dimensioni è stato avvistato proprio intorno all'ora di pranzo alla mensa dei dipendenti della Camera (frequentato anche da deputati, giornalisti e spesso dalla stessa presidente Laura Boldrini), al piano interrato, e prontamente segnalato al personale. Ad avvistarlo sono stati due cronisti che subito hanno postato su Twitter la foto della blatta sulla moquette rossa. Il caso però non è isolato: una decina di giorni fa, un'altra blatta era stata vista nei bagni adiacenti alla mensa. Anche allora era stata data immediata segnalazione agli addetti al servizio di ristorazione. Tanto che su Twitter , dopo che alcuni cronisti hanno provato a fotografare l'insetto, c'è chi ha scritto. «Urge disinfestazione».

Grillini in fermento.

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