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Una mancia tira l'altra: adesso tocca ai diciottenni

In piena campagna elettorale il governo «scongela» il bonus da 500 euro destinato alle spese per la cultura

Una mancia tira l'altra: adesso tocca ai diciottenni

Elezioni, bonus e bancomat elettorali. C'è un vizio politico, antico e collaudato, a cui Matteo Renzi ama ricorrere. Ogni volta che una consultazione elettorale si avvicina il governo attinge ai soldi pubblici per staccare un mini-assegno a favore di una determinata platea di persone.

In principio furono gli 80 euro per i redditi più bassi in prossimità delle elezioni europee. La trovata riscosse un successo insperato con quel 40% di consensi che convinse il premier a scommettere su una legge elettorale «rischiatutto» con il ballottaggio, legge sulla quale ora, sondaggi alla mano e con lo spettro di una vittoria grillina, si sta facendo decisamente retromarcia.

Il secondo bonus elettorale venne «speso» in occasione delle Amministrative con i 500 euro per gli insegnanti. L'ultima sirena «acchiappavoto» del governo Renzi è, invece, il bonus «cultura» per i diciottenni. Approvato con la legge di Stabilità 2016, l'assenza dei decreti attuativi ne aveva allungato i tempi. Ora l'attesa si è conclusa e il bonus per acquistare libri, visitare musei, andare al cinema o vedere spettacoli dal vivo è diventato operativo da giovedì 3 novembre. Una «coincidenza» con la campagna elettorale referendaria che aveva spinto il Comitato del Sì di tre comuni della Brianza a cavalcare l'onda e a cercare di convocare i neo-diciottenni a un loro evento usando la «sirena» del bonus.

Il tam tam prima era avvenuto via sms, poi attraverso un volantino recapitato a tutti i neo diciottenni di tre comuni della Brianza, Molteno, Sirone e Garbagnate Monastero. Qui il locale Comitato per il Sì aveva convocato i ragazzi chiamati a esprimere il loro primo voto il prossimo 4 dicembre. E per attirarli al comizio - fissato per lunedì 7 novembre - aveva puntato in maniera più che scoperta sul bonus da 500 euro. Nella lettera di convocazione le «priorità» sono espresse in maniera chiara attraverso l'uso delle maiuscole e del neretto: «Sei invitato presso la sala civica del Comune di Sirone. Si parlerà della nostra proposta per il referendum e di come utilizzare IL BONUS DI EURO 500 PREVISTO DAL GOVERNO RENZI per i nati nell'anno 1998. L'invito è stato recapitato personalmente a tutti i nati dell'anno 1998 ma ti chiediamo di estenderlo ai tuoi amici e conoscenti».

Un'iniziativa che ovviamente ha suscitato a livello locale grande clamore mediatico nei Comuni della provincia di Lecco. «Ci chiediamo se è stato raggiunto il fondo o se si possa andare più in basso di così» si chiedevano i consiglieri della lista «Progetto Molteno». «Il bonus è stato usato come un'esca, i Sì dei neo-maggiorenni sono i pesci da pescare». Di fronte alla sollevazione locale, alla fine il referente locale del Pd lunedì stesso ha deciso di fermare tutto e rinviare l'appuntamento al 12 dicembre, per stemperare le polemiche.

La misura del bonus ai 18enni interesserà 574mila ragazzi, per un esborso di denaro pubblico pari a 290 milioni. Il bonus, peraltro, non è legato a soglie di reddito familiari quindi anche ragazzi appartenenti a famiglie molto agiate potranno goderne. Oppure, come fa notare ironicamente il sito possibile.com, potrà passare all'incasso anche la giovane stellina del Milan, Manuel Locatelli (peraltro proprio di Lecco), non esattamente indigente.

Insomma una misura più che discutibile che come le altre dimostra di avere come orizzonte, più che le prossime generazioni, le prossime elezioni.

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