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Mandato alla Casellati: forse oggi la decisione Ma spunta un altro nome

La presidente in pole per l'incarico di esploratrice Salvini: «Può far bene». Ipotesi giudice Modugno

Mandato alla Casellati: forse oggi la decisione Ma spunta un altro nome

Una photo-opportuniy al Salone del mobile, una visita agli ex nemici del tribunale di Milano, una serie di dichiarazioni sparse qua e là. Elisabetta Casellati non è stata ancora convocata dal capo dello Stato, forse salirà oggi alle 10, ma già si muove da esploratrice incaricata. «La sinergia di intelligenze, abilità, esperienze è la dimostrazione tangibile di come l'Italia possa farcela». E lei, ce la farà ad ottenere il mandato?

Intendiamoci, il presidente del Senato è ancora in prima fila. Anzi, nelle ultime ore ha pure ottenuto il via libera di Matteo Salvini: «Se il presidente della Repubblica conferisce l'incarico a qualcuno in gamba con un programma che condivido, perché no? Speriamo che serva. Io giudico positivamente ogni passo in avanti verso la fine delle polemiche e l'inizio del lavoro vero. La Casellati può fare bene». E non è un appoggio da poco: dal Colle nei giorni scorsi filtrava una certa delusione non solo per la mancanza di aperture nella trattativa centrodestra-M5s, ma anche perché dai leader non era arrivato nessun suggerimento preciso, se non generiche richiesta di tempo.

Adesso bisognerà valutare se l'endorsement salviniano basterà a sciogliere i residui dubbi di Sergio Mattarella, che stamattina annuncerà la scelta. Nelle ultime ore il Quirinale appare silente, blindato e particolarmente misterioso. «Il presidente non ha ancora deciso», questa è la linea. E siccome, vista dal Colle, qualunque iniziativa ha pro e contro e influenzerà in un modo o nell'altro la partita per il governo, ce n'è abbastanza per non escludere novità o soluzioni creative del capo dello Stato. Sono in molti a pensare che abbia una sorpresa in canna. Spunta anche un nome, Franco Modugno giudice costituzionale eletto con i voti dell'M5s.

La Casellati resta comunque la favorita della vigilia, pure secondo le voci di Montecitorio. Se il pronostico verrà confermato, il presidente del Senato dovrà farsi preparare uno studio a Palazzo Giustiniani dove ricevere le delegazioni dei partiti che convocherà e organizzare un calendario di incontri. Il suo sarebbe comunque un mandato esplorativo, non un incarico politico e quindi non dovrebbe cercare una maggioranza per se stessa ma soltanto verificare le possibilità di un'intesa tra i vincitori.

Insomma, una mediazione per conto Colle, un terzo giro di consultazioni meno formale di quelli alla Vetrata. Tempi lunghi? Brodo annacquato? No. Il presidente del Senato sarà chiamata a concludere il suo tentativo in pochi giorni e a ripresentarsi al Quirinale all'inizio della prossima settimana, dopo le elezioni in Molise. L'esplorazione per Mattarella non potrà però andare avanti all'infinito, le «emergenze» italiane, che si chiamano Def, crisi siriana, vertice europeo di fine giugno, certo non ci aspettano.

Nel mazzo del presidente ci sono pure altre carte, come affidare a Roberto Fico l'esplorazione. Una mossa forse capace di smuovere di più le acque ma che i grillini potrebbero considerare una provocazione. Oppure, Mattarella potrebbe ignorare le richieste di tempi supplementari e stanare i contendenti con un preincarico politico. Salvini però, candidato della coalizione più forte, si è chiamato fuori: «Io? Mi affido alla saggezza del capo dello Stato». Anche l'altro pretendente, Luigi Di Maio ha una paura matta di bruciarsi. Siamo ancora alla guerra di posizione, ma qualcuno dovrà fare un passo.

Altrimenti tornerà di moda il governo d'emergenza.

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