Cronache

Manette a 2 lupi solitari: "Pronti a strage in Italia"

Gli jihadisti hanno 24 e 18 anni, uno è italiano Il ministro: non devono arrivarne altri via mare

Manette a 2 lupi solitari: "Pronti a strage in Italia"

Giovani come tanti altri, che si incontrano al bar, sui luoghi di lavoro. Ma covavano odio contro noi tutti, contro i «miscredenti», che non credono in Allah e nella sua legge, che «non si applica se non con la spada. Bisogna essere crudeli con i traditori, con i ribelli. E morti tutti». Giuseppe Frittitta, sembrava proprio uno di noi, un palermitano (originario di Aspra, frazione di Bagheria), di 24 anni, che si era trasferito a Bernareggio, nel Brianzolo, dove lavorava come camionista. Ma Giuseppe nascondeva un segreto, che stava in quelle chat che scambiava con degli estremisti islamici, alcuni nordafricani e altri italiani radicalizzati, e in quei video di propaganda jihadista, in cui credeva fortemente. Perché si era convertito alla causa jihadista, iniziando a frequentare la moschea di Villabate (Palermo) e approfondendo la sua fede al Nord e, soprattutto, grazie ai social network.

Si faceva chiamare Yusuf e, come lui stesso scrive nei messaggi intercettati dalla Digos di Palermo, coordinata dalla procura del capoluogo siciliano, era pronto a compiere una strage. Girava in camion con il suo «compare 'u 26 centimetri», un grosso coltello, con cui avrebbe potuto uccidere in qualunque momento. Aveva stretto amicizia con Ossama Ghafir, 18 anni, di origini marocchine, residente a Cerano, in provincia di Novara, che lo istigava alla jihad. I due erano monitorati dal 2016, in particolare la loro attività di condivisione di materiale propagandistico dell'estremismo jihadista e soprattutto dello Stato Islamico (Daesh) sia di tipo documentale, come infografiche, istruzioni, mappe, vessilli, testi di discorsi estremisti riportanti il simbolo dell'Isis, sia di tipo video-fotografico, come scene e canti di guerra, immagini di guerriglieri, video di esplosioni e di combattimenti. Frittitta scambiava materiale con soggetti vicini all'estremismo islamico, residenti su tutto il territorio nazionale, di cui alcuni propugnatori dell'ideologia salafita e dell'imposizione anche violenta delle regole della Sharia nel mondo occidentale e in Italia in particolare. Da qualche tempo sembrava che la preparazione al martirio fosse quasi giunta al termine, tanto che si temeva un gesto eclatante, magari utilizzando proprio il camion di Frittitta. L'ipotesi prendeva sempre più corpo, soprattutto dopo la sconfitta di Daesh. «Mi sono preso troppo di collera. Mancava poco e Yusuf faceva un casino in autostrada». La chat allarma gli inquirenti, che decidono di intervenire con l'operazione «Jannah» (Paradiso). Il procuratore aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Calogero Ferrara, accusano i due di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e concorso nel reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. I due, infatti, si addestravano per compiere attività terroristiche, sapevano come utilizzare le armi, si allenavano per raggiungere una preparazione fisica e militare idonea a combattere a fianco dei miliziani dell'Isis in Siria o in altre località. Tra i video acquisiti ce ne sono alcuni contenenti istruzioni per la partecipazione ai combattimenti anche attraverso lo studio di tecniche di guerriglia e materiale relativo ad azioni di martirio con le tecniche dei kamikaze. Ghafir nel suo percorso aveva anche studiato i testi sacri e storici. In una chat, citando un testo, scrive: «Quando smette di esserci lo stato islamico, i musulmani devono operare per farlo», e Frittitta annuiva. Quest'ultimo, per le sue idee, aveva litigato coi genitori. La madre cercava di non irritarlo, per non perderlo completamente, per cui preferiva non parlare di alcuni argomenti con lui, a cominciare dal modo di trattare le donne, che, secondo il 24enne, sono proprietà dell'uomo e devono comportarsi come la «legge» di Allah comanda. «Miscredenti» aveva apostrofato i genitori e per questo «non avete più alcun potere su di me». Si era sposato, domenica scorsa, con una donna islamica e non aveva avuto remore a parlare del suo forte disagio «per l'impossibilità di essere musulmano al 100%». I due lupi solitari sognavano di colpire in Europa.

Esulta il ministro Salvini: «È l'ennesima conferma che è necessario, visto che abbiamo già in casa alcuni potenziali terroristi, non farne arrivare altri via mare».

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