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Mano tesa agli alleati: "Ora unità"

«Da irresponsabili rompere». Tra dieci giorni incontrerà Salvini

Mano tesa agli alleati: "Ora unità"

Berlusconi tende la mano agli alleati e annuncia: «Incontrerò Salvini tra una decina di giorni». Il Cavaliere minimizza le divisioni con il Carroccio e in pubblico, da Milano, chiarisce che non vuole la rottura con gli alleati storici. Con Fratelli d'Italia i rapporti sono migliori ma con la Lega a trazione salviniana i problemi restano molti. «La coalizione di centrodestra si può ricostruire?», gli chiedono i cronisti presenti in Corso Como. E Berlusconi non tentenna: «Assolutamente sì. Sarebbe da irresponsabili un centrodestra non unito. Perché abbiamo il dovere di vincere le elezioni e di governare questo Paese perché le altre forze sono assolutamente inadatte a farlo». Quindi picchia duro sugli avversari: «Da un lato ci sono i Cinque stelle che dimostrano di non essere capaci di governare nemmeno la più piccola entità comunale; dall'altro il Pd che è imploso e oggi non ha un leader credibile e neppure un'anima. Ha soltanto l'eterna volontà di potere, ma credo che non sia in grado di arrivare a governare il Paese».

C'è chi sottolinea la contrapposizione tra Forza Italia e Lega ma l'ex premier smussa: «Non c'è alcuna concorrenza sui programmi, nemmeno sul tema della sicurezza. Abbiamo un programma comune che è stato da loro approvato integralmente, salvo ancora da discutere, come tutti sanno, il fatto dell'euro». Ostacoli superabili, per l'ex premier; anche se Salvini, spalleggiato dalla Meloni, va a testa bassa contro l'Europa e l'euro e preferirebbe abbandonare la moneta unica. Il Cavaliere, invece, considera una «sciagura» l'uscita dall'euro e preferirebbe la strada di una moneta parallela, sulla scia delle vecchie am-lire. Ma il futuro della moneta unica? Scoglio aggirabile, per il Cavaliere, in un incontro che potrebbe avvenire tra una decina di giorni. A fare da cinghia di trasmissione tra i due, Niccolò Ghedini ma anche i due capigruppo di Camera e Senato Renato Brunetta e Paolo Romani ma anche Giovanni Toti e Licia Ronzulli. Come sempre Berlusconi è ottimista: «Dobbiamo soltanto riunirci attorno a un tavolo e approfondire la questione».

Insomma, Berlusconi cerca di ricucire con l'alleato con cui, di fatto, c'è competizione. Ma il Cavaliere pensa che con la sua presenza in campagna elettorale sarà Forza Italia a primeggiare. Un'impresa anche perché «oggi nelle casse di Forza Italia non abbiamo nemmeno i soldi per comprare una bandiera». Sarà riscossa: «Voglio presentare una Forza Italia rinnovata al 90% - giura -. C'è già in corso una selezione dei giovani con noi da anni che hanno le caratteristiche necessarie per andare a coprire incarichi di alta responsabilità». E poi non vede le urne dietro l'angolo: «Andremo alle elezioni nella primavera del prossimo anno e supereremo il 40%».

Poi parla di Grillo: «Oggi i grillini sono il primo partito, sono al 30%: e nulla ferma questa ascesa». Motivo? «Aumenta la povertà, aumentano i voti ai 5 Stelle. Le persone disperate votano chi promette la rivoluzione, votano contro l'establishment, votano il Movimento 5 Stelle. Quello è un movimento fatto di sottoposti a un dittatore, di incapaci, di pauperisti e giustizialisti. Ma il Pd non è più in grado di fermarli, restiamo solo noi.

Per evitare questo dramma della povertà dobbiamo vincere noi e tornare a governare il Paese».

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