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Ancora tensioni sul testo. E alla Camera la manovra slitta

Slitta l'approdo della manovra a Montecitorio: è bagarre. governo al lavoro sul testo. Smentita l'ipotesi di una correzione per evitare la procedura di infrazione

Ancora tensioni sul testo. E alla Camera la manovra slitta

Un nuovo stallo sulla manovra economica fa slittare l'arrivo del testo a Montecitorio. Il governo ha comunicato che presenterà il pacchetto di modifiche al decreto non più domani mattina alle 9 ma domani sera alle 19. Per questo la commissione, che dovrà esaminare gli emendamenti del governo e le circa 500 proposte di modifica presentate dai gruppi, è stata convocata per domenica alle 14. "Una volta che avrò questi dati, potrò dare un calendario di massima, ma è evidente che si slitta di un giorno almeno", ha spiegato il presidente della commissione, Claudio Borghi, ipotizzando l'approdo in Aula per mercoledì prossimo.

Fonti autorevoli del governo avevano fatto sapere all'Adnkronos che una delle ipotesi, a cui l'Italia starebbe lavorando per evitare il "cartellino rosso" dell'Europa, ovvero di incorrere nella temuta procedura di infrazione sul debito, era di rimodulare la manovra di 4,5-5 miliardi di euro tra tagli e risparmi (dunque ben oltre i 3,4 miliardi di cui si è parlato in questi giorni) così da spostare l'asticella del rapporto deficit/Pil verso il 2,1%. Fonti della presidenza del Consiglio, però, hanno smentito tutto. Ogni ipotesi sul tavolo e, soprattutto, ogni cifra è, infatti, ancora in evoluzione. Non c'è nulla di certo fino a quando non si chiuderà l'accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle che sono ormai entrati nell'ottica di ritoccare la legge di Bilancio. "L'obiettivo di questo governo - ha detto oggi Luigi Di Maio - è evitare la procedura d'infrazione, ma senza tradire gli italiani" (guarda il video). Parole che fanno eco a quelle pronunciate l'altro giorno da Matteo Salvini: "Faremo di tutto per evitare una procedura di infrazione contro l'Italia". E lo stesso messaggio è stato scandito dal premier Giuseppe Conte al G20: "Lavoriamo per evitare la procedura di infrazione" (guarda il video).

Per la Commissione europea un taglio del deficit dello 0,2% non sarebbe sufficiente a scongiurare l'intervento sui conti. La richiesta che arriva da Bruxelles è scendere dal 2,4 almeno al 2%. Che tradotto in euro significa almeno 7 miliardi. Dei ritocchi alla legge di Bilancio si potrebbe parlare in un nuovo vertice di governo al rientro di Conte e Giovanni Tria dal G20 di Buenos Aires, prima dell'approdo della manovra in Aula alla Camera, dove non è più attesa per martedì alle 14 ma almeno per mercoledì. Si ragiona su possibili tagli aggiuntivi di spesa per circa un miliardo, mentre, stando ai rumors, possibili risparmi potrebbero emergere nel corso della stesura dei due decreti che introdurranno gli interventi chiave del governo gialloverde. "Ma obiettivi e mission dei due capisaldi - spiegano fonti di governo - non cambiano". Tanto che a Palazzo Chigi hanno smentito categoricamete lo scenario di un rinvio di "quota 100" e reddito di cittadinanza a giugno.

Intanto il confronrto con i vertici di Bruxelles va avanti a oltranza. Ieri Tria ha avuto un incontro bilaterale con il commissario europeo Pierre Moscovici a margine del G20 a Buenos Aires nel solco del dibattito in corso tra Roma e Bruxelles. E anche oggi dall'Argentina sono arrivate aperture di credito verso l'Italia dallo stesso Moscovici e da Jean-Claude Juncker.

"Non siamo in guerra con l'Italia", ha assicurato (a parole) il presidente della Commissione Ue.

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