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La manovra arriva in Aula Sui voucher ancora scontro

Oggi l'ok in Commissione, sul tavolo anche Alitalia e direttori dei musei. E Forza Italia rilancia sui «Pir»

La manovra arriva in Aula Sui voucher ancora scontro

Roma - Il decreto contenente la manovra correttiva dei conti pubblici oggi sarà licenziato dalla commissione Bilancio della Camera e dovrebbe arrivare in Aula tra questo pomeriggio e domani mattina. Se il governo dovesse porre la questione di fiducia, si aprirà un doppio problema politico. In primo luogo la maggioranza è a rischio visto che Mdp, per rinsalare l'asse con la Cgil, non intende votare sì alla reintroduzione dei voucher. In seconda istanza, si fermerebbero i lavori parlamentari e, di conseguenza, anche la discussione sulla legge elettorale. «Penso che in Parlamento ci sia una maggioranza fattuale che è dalla parte delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori e quindi penso che ci possa essere una maggioranza anche al Senato, noi voteremo a favore anche al Senato», ha dichiarato a Radio Radicale il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, sottolineando che gli azzurri intendono sostenere il ripristino dei buoni lavoro, pur restando all'opposizione del governo guidato da Paolo Gentiloni.

D'altronde, Forza Italia ha portato a casa anche un'altra significativa novità in commissione Bilancio. È stato infatti approvato un emendamento che estende le agevolazioni fiscali previste per i Pir (piani individuali di risparmio) anche alle casse di previdenza e ai fondi pensione. In particolare, gli investimenti nei Pir non sono sottoposti ai limiti quantitativi previsti dalla legge, che attualmente detassa 30mila euro per anno solare entro unlimite di 150mila euro gli investimenti qualificati in strumenti finanziari delle imprese. «Il nostro risparmio, con regole chiare e precise, va anche alle imprese», ha commentato la deputata azzurra, Nunzia De Girolamo.

In ogni caso, ci sono ancora alcune questioni da chiudere in commissione prima dell'approdo in Aula. Tra i temi rimasti sul tavolo, l'assorbimento del decreto Alitalia per il commissariamento e i 600 milioni di prestito ponte finalizzati a garantire la continuità aziendale e l'operatività dei voli. Tale cambiamento sarà effettuato sopprimendo l'articolo che prevedeva l'aumento di capitale da 300 milioni di Invitalia. Tra le proposte del relatore che dovrebbero essere approvate anche la norma salva-musei che punta a superare la sentenza del Tar che ha bocciato le nomine di cinque direttori effettuate dal ministro Dario Franceschini. L'emendamento rimuove i limiti contestati dai giudici amministrativi, fornendo un'interpretazione diversa della legge del 2001 sulla base della quale nel 2014 si è proceduto alle nomine poi contestate. Tra le questioni aperte anche l'esclusione dal bail in delle banche delle forme di previdenza complementare. Si tratta di una complessa «geometria variabile» finalizzata a tutelare il risparmio previdenziale al tempo stesso rispettando le severe norme europee sulla risoluzione delle crisi bancarie. Altro tema all'ordine del giorno è l'emendamento che agevola la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza da parte di banche e intermediari finanziari in modo tale da smaltire lo stock dei prestiti non performing. Si dibatterà, infine, sul ripristino dei poteri dell'Anac annullati recentemente dal Consiglio dei ministri.

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