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Manovra, la lettera Ue: "Debito è troppo alto"

Nonostante il finto ottimismo del premier Paolo Gentiloni e del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, la lettera Ue sui nostri conti è arrivata

Manovra, la lettera Ue: "Debito è troppo alto"

Nonostante il finto ottimismo del premier Paolo Gentiloni e del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, la lettera Ue sui nostri conti è arrivata. Il punto centrale nel messaggio arrivato da Bruxelles resta il debito. La Commissione europea ha infatti sottolineato la "preoccupazione per l’alto livello di debito che persiste in Italia". L’esecutivo comunitario, inoltre, prevede una "inadempienza" sul rispetto della regola del debito da parte dell’Italia per il 2018.

Italia sotto osservazione

La Commissione Ue inoltre metterà sotto osservazione l'Italia per i suoi squilibri sui conti che potrebbero anche avere ripercussioni su tutta l'Eurozona. Sotto osservazione, insieme all'Italia, finiranno pure Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia. Ma le cattive notizie per il nostro Paese non finiscono qui. L'Italia è stata inserita anche nella lista dei 5 Paesi che rischiano di violare il patto di stabilità 2018. Questi 5 Paesi "potrebbero risultare in una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento previsto dal Patto", secondo la lettera della Commissione. E sui rilievi di Bruxelles sui conti sono arrivate anche le parole del vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovoskis: "Oggi forniamo le opinioni sui documenti programmatici di bilancio ed esortiamo gli Stati membri che rischiano di non rispettare il patto di stabilità a prendere le misure necessarie a correggere il loro percorso di bilancio". L'Ue inoltre chiede una correzione paeri a 3,5 miliardi di euro per l'anno 2018. Nelle previsioni veniva stimato uno "sforzo" per un aggiustamento dello 0,1 per cento. Bruxelles chiede lo 0,2 e quindi un intervento con uno scarto di 3,5 miliardi.

"Nessun passo indietro sulle pensioni"

Ma nella lettera della Commissione Ue si affronta anche il tema della riforma delle pensioni e Bruxelles di fatto impone al nostro Paese di non fare passi indietro sul nuovo piano per la previdenza che innalza l'età pensionabile a 67 anni: "Nel bilancio 2017 vediamo alcune misure che in parte tornano indietro dalla riforma, aumentando leggermente la spesa pensionistica nel medio termine", ha detto il vicepresidente della Commissione. "Il governo attualmente sta discutendo di estendere ulteriormente queste misure».

Per Dombrovkis, «è importante rispettare la riforma delle pensioni".

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