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Manovra da rifare, è già duello. Moscovici: vendete tappeti

Sempre più forte il partito di chi vuole modifiche al Def. Lega in pressing per smontare il reddito di cittadinanza

Manovra da rifare, è già duello. Moscovici: vendete tappeti

Modifiche in vista. Il partito di chi vuole cambiare la legge di Bilancio diventa più forte. Per ora tutti sono d'accordo su piccoli ritocchi anche a riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza. Ma ci sarà soprattutto una rimodulazione tra la spesa corrente a quella per investimenti.

Il pressing è forte, come dimostra l'uscita del governatore di Bankitalia Ignazio Visco di ieri: «La nostra responsabilità è quella di partecipare a Bruxelles dove non ci sono i burocrati nemici del popolo. Le regole vanno ben applicate».

Già mercoledì, subito dopo la bocciatura ufficiale del bilancio italiano da parte della Commissione europea, a Roma si pensava come superare lo stallo. Al ministero dell'Economia, ma anche a Palazzo Chigi in vista del vertice di domani tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.

Il premier ieri, nell'informativa sulla bocciatura europea ha difeso la manovra, poi ha ammesso che durante l'iter parlamentare ci sarà «una rimodulazione di alcuni interventi» per favorire la crescita. Il riferimento è alla spesa per gli investimenti. Il ministro agli Affari Europei Paolo Savona - ha anticipato ieri il magazine Start - sta studiando soluzioni in questo senso. Un cambiamento in linea con le raccomandazioni dell'Europa all'Italia. Ma anche un piano di difficile attuazione, perché non potrà che essere attuato tagliando i quasi 7 miliardi per le pensioni e i 9 miliardi per il reddito di cittadinanza. Senza contare che gli investimenti sono soprattutto grandi opere. E su questo tema Matteo Salvini e Luigi Di Maio non la pensano allo stesso modo.

Giovanni Tria ieri ha sottolineato come «al momento, il disegno delle misure principali della manovra è ancora in via di definizione». Come dire, i due capisaldi della legge di Bilancio, il sussidio voluto dal Movimento 5 stelle e la pensione anticipata con quota 100, cara alla Lega di Salvini, devono ancora essere scritte.

Conferme anche dal leader pentastellato Luigi Di Maio che ieri ha detto che ci sono «margini per un dialogo e un confronto» con l'Ue. Il leader M5s ha detto di lavorare «per migliorare la legge di bilancio in Aula». La legge di Bilancio serve a «fare scendere il debito pubblico».

Un riferimento all'abbattimento del debito anche dal vicepremier Matteo Salvini. Ieri il leader leghista ha polemizzato duramente con il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici che oltre a dire di essere «fiducioso nell'accordo ma non è nell'interesse dell'Italia aumentare il debito», ha provocato il governo, parlando di «mercato di tappeti» a proposito della trattativa sui conti. «Noi diamo cinque miliardi all'Europa. Non paghiamo lo stipendio a Moscovici per insultare l'Italia». Poi ha detto che «si può vendere qualche immobile pubblico, si possono valorizzare gli immobili dello Stato e metterli sul mercato, questo lo diremo all'Europa».

La trattativa è aperta su tutti i temi e non sono escluse sfide tra i due partiti di maggioranza sui due capisaldi della manovra. Sul reddito di cittadinanza circola una proposta elaborata dal sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri e consiste nel sottrarre il sussidio ai centri per l'impiego e dare le risorse direttamente alle aziende che fanno formazione per riqualificare il disoccupato. Welfare to work in linea con la tradizione leghista.

Molto meno con quella del M5s, movimento incline allo statalismo.

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