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Marchionne, Di Maio contro l'odio rosso: "Miserabile attaccare chi sta male"

Il leader grillino contro sinistra e sindacati: "Quando era potente gli ha permesso di fare ciò che voleva. Ora che è su un letto d'ospedale lo attacca"

Marchionne, Di Maio contro l'odio rosso: "Miserabile attaccare chi sta male"

L'odio rosso si scaglia contro Sergio Marchionne mentre è ricoverato a Zurigo. Non appena è arrivata la notizia che le condizioni dell'ex ad di Fca sono "irriversibili", la sinistra e i sindacati lo hanno subito linciato sui quotidiani e sul web. Non solo. Il sindaco di Torino, la grillina Chiara Appendino, l'ha ignorato chiedendo attenzione al successore Mike Manley. Un odio sociale senza precedenti e senza senso che ora lacera il Paese. Tanto che, incontrando i giornalisti al termine di una riunione con gli ambasciatori dei paesi membri del G20, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio è intervenuto per chiedere rispetto: "È da miserabili attaccare una persona che sta male".

Il Manifesto, ieri mattina, è arrivato nelle edicole con un titolo agghiacciante. E così Fiat. "Ha tolto i diritti ai lavoratori e ha portato il gruppo via dal Paese - ha scritto il quotidiano comunista - la sua eredità è piena di macerie. L'autoritarismo padronale lascia centomila operai in meno, fabbriche vuote e un futuro incerto sulle auto di domani". Tutta la sinistra è insorta dopo aver saputo delle cattive condizioni di salute di Marchionne. "È stato simbolo del capitalismo che ha portato a una contrazione della civiltà - ha commentato Fausto Bertinotti - ha portato il deserto a Mirafiori e la Fiat a Detroit". Peggio di lui ha fatto il governatore toscano Enrico Rossi che si è fiondato a ricordare "la residenza in Svizzera per pagare meno tasse, il Progetto Italia subito negato, il baricentro aziendale che si sposta in Usa. Infine, un certo autoritarismo in fabbrica per piegare lavoratori e sindacati". Un odio viscerale che è poi tracimato sui social network con insulti livorosi. "Con Marchionne non siamo andati d'accordo quasi mai - commenta Di Maio - ma è veramente miserabile attaccare una persona che sta male come fa la sinistra che gli ha fatto fare tutto quello che voleva quando era potente".

Tra i detrattori di Marchionne, però, ci sono anche chi si è rifiutato di parlare dell'ex ad di Fca. Il sindaco di Torino ha, infatti, diramato un comunicato stampa in cui ha espresso unicamente l'augurio che il nuovo amministratore delegato Mike Manley "guardi con attenzione alla nostra città, perché, oltre allo storico legame con il gruppo, ha saputo costruire nel tempo un sistema fatto di conoscenza, infrastrutture, centri di ricerca scientifica, imprese innovative e aziende ad alto contenuto tecnologico" e ha completamente oscurato Marchionne.

Su questo, però, Di Maio ha completamente sorvolato.

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