Cronache

Il marinaio-eroe morto per salvare vite

Il sottufficiale aveva soccorso due ragazzi. Il cognato: "Mandato allo sbaraglio"

Il marinaio-eroe morto per salvare vite

Si è tuffato nel mare in tempesta senza remore, perché salvare vite per lui non era solo un mestiere, bensì la sua pelle, ovvero quella divisa della Guardia costiera che Aurelio Visalli, 40 anni, secondo capo della Capitaneria di porto di Milazzo (Messina), non dismetteva nemmeno quando terminava il turno. Aurelio sabato ha perso la vita a Milazzo per soccorrere un minorenne che si era tuffato con un amico malgrado le condizioni proibitive del mare, con onde alte 7 metri. I due ragazzini di 13 e 15 anni sono salvi, lui no. Dopo aver messo in salvo il 15enne, Aurelio è scomparso. Quell'onda gigante che lo ha travolto, gli ha fatto perdere i sensi e non è più risalito in superficie. Le ricerche si sono interrotte ieri, quando un cittadino ha avvistato in acqua il corpo.

Sono stati gli stessi colleghi della motovedetta su cui Aurelio aveva prestato servizio a ripescare il suo cadavere nella baia di Tono. Il corpo del sottufficiale è stato trasportato in porto, poi in obitorio all'ospedale di Milazzo. La Camera ardente è stata allestita al Comune dove in tanti hanno voluto dare l'ultimo saluto all'eroe che ha dato la vita per salvare un ragazzino. E c'è un Paese che si stringe attorno alla moglie e ai due figli che dovranno crescere senza di lui. «Sempre in prima linea». Piangono i colleghi ricordando la devozione di Aurelio per quel lavoro che svolgeva da una ventina d'anni. «Era una persona sempre disponibile e pronto a sacrificarsi per gli altri». Eppure sembra che i due ragazzini non abbiano capito nulla, anzi il 15enne si sarebbe vantato su Instagram di avere sfidato le onde ed essere tornato a riva.

La procura di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ha aperto un'inchiesta per accertare se i militari avessero le dotazioni necessarie per il soccorso in mare. È il cognato, Antonio Crea, comandante dei vigili urbani di Venetico, città in cui viveva Aurelio, a sollevare forti dubbi in merito. «Lo hanno mandato allo sbando accusa -. Dapprima gli hanno detto che non potevano intervenire con la motovedetta, per le cattive condizioni del mare. Poi hanno chiesto di intervenire da terra senza equipaggiamento. Aurelio e due colleghi erano in divisa, se la sono tolti e sono rimasti in mutande. Avevano solo un salvagente che hanno lanciato al ragazzino. Questi è riuscito a tornare a riva e Aurelio è stato inghiottito dalle onde. Nessuno lo ha cercato sul momento, perché il mare era troppo agitato». Secondo il cognato le ricerche sono partite in ritardo, lasciando un vuoto che va dalle 13 alle 19, quando è intervenuto l'elicottero.

Il mondo della politica unanime parla di un eroe. «Voglio far sentire tutto il mio affetto alla famiglia di Aurelio Visalli, scomparso mentre stava compiendo la missione più nobile assegnata alla Guardia Costiera: salvare vite umane», scrive su Twitter il ministro dei Trasporti Paola De Micheli. «La notizia della morte addolora la Difesa tutta. Il suo è stato un gesto eroico». Così il sottosegretario di Stato alla Difesa Angelo Tofalo. «È deceduto per salvare la vita a due bagnanti dice il ministro della difesa, Lorenzo Guerini -. Ricordiamo lui e tutte le persone che mettono il loro impegno e la loro vita al servizio di cittadini e istituzioni». A Milazzo è stata sospesa la visita del ministro Luigi Di Maio in programma. «Ci lascia da eroe scrive lui su Twitter-. È una giornata triste per tutti noi». «Onore ad Aurelio che ha sacrificato la sua vita per salvarne altre», è il commento di Salvini.

«La morte di Aurelio Visalli unisce il Paese in un profondo dolore - scrive sui social il premier Giuseppe Conte. Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e rendiamo tutti merito al coraggio di un valoroso servitore dello Stato»

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