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Marino, Pd: "Delirio di un incapace"

I vertici del Pd liquidano le parole di Marino come false, offensive e deliranti. Il senatore Esposito: "Balle spaziali"

Marino, Pd: "Delirio di un incapace"

Tutto il Pd contro Ignazio Marino. Il duro attacco dell’ex sindaco di Roma non è passato inosservato ai vertici del partito che hanno liquidato le sue parole come deliranti e offensive.

Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, smentisce la ricostruzione di Marino su una sua “presunta ingerenza per la nomina di un componente della sua giunta”. “Essendo stato sindaco, mi sarei ben guardato dal mettere in discussione la sua autonomia e libertà di scelta. Infatti Marino sa molto bene come sono andate le cose”, dice ricordando che fece una smentita già quando uscì questa indiscrezione ricevendo da Marino pieno sostegno. E aggiunge: “Pur avendo altre passioni letterarie, rimango in attesa di conoscere il contenuto esatto del libro ed eventualmente assumere ulteriori iniziative". “Non faccio il recensore di romanzi fantasy” è il commento di Matteo Orfini, presidente del Pd nazionale e commissario di quello romano, liquida sbrigativamente le accuse che Marino gli ha rivolto. Un suo fedelissimo, il senatore Stefano Esposito, ex assessore ai Trasporti nella seconda giunta Marino, le definisce “balle spaziali”.

Parla di falsità, invece, il deputato Marco Causi, ex vicesindaco di Roma dopo il vendoliano Luigi Nieri, riferendosi al consiglio dato a Marino di partire per gli Stati Uniti, di diventare irreperibile e far decadere la giunta. “Si tratta di un falso. Un falso che mi offende e mi rattrista. Ed è falso anche il riferimento a sms che avrei ricevuto da Matteo Renzi. Sul mio cellulare gli sms con Renzi e De Vincenti riguardano soltanto le questioni di governo della città, in particolare per il programma di interventi per il Giubileo. Qualcuno doveva pur pensarci, - attacca Causi - fra agosto e settembre del 2015, mentre il sindaco sembrava assorbito in altre incombenze". Il deputato ricorda di aver consigliato, insieme all’assessore Alfonso Sabella, a Marino le dimissioni per il crollo di fiducia nella sua persona e per “il probabile rinvio a giudizio non solo per peculato ma anche per falso”.

Parole durissime arrivano dal deputato Ernesto Carbone che dice: “un sindaco che sa fare il suo lavoro, parla coi fatti. Un sindaco che non è capace, fa la vittima"."Roma ha già pagato un prezzo troppo alto per le chiacchiere di Marino - aggiunge -. Non lo inseguiremo nei suoi deliri. Se ha qualcosa di interessante da dire sotto il profilo giudiziario, vada in tribunale. Il resto è solo il meschino addio di un uomo che si è mostrato incapace di governare la Capitale d'Italia”. Anche Roberto Giachetti, che Marino sbagliando ha chiamato “Riccardo”, ha snobbato la conferenza stampa dell’ex sindaco spiegando di non aver sentito le sue parole perché impegnato a presiedere la Camera.

"Io sto per l'appunto andando a occuparmi di questioni molto concrete, come ad esempio il tema dei dipendenti di Almaviva che rischiano di perdere il posto", ha detto Giachetti che è in corsa come candidato sindaco del Pd a Roma, dopo la vittoria alle primarie.

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