Cronache

Massacrato a 18 anni con sette coltellate: è stato ucciso per poche dosi di marijuana

In manette un coetaneo che come lui viveva a Buonabitacolo. Ha già confessato

Massacrato a 18 anni con sette coltellate: è stato ucciso per poche dosi di marijuana

Sette coltellate inferte con violenza per qualche dose di marijuana. È stato un diciottenne di Buonabitacolo, in provincia di Salerno, a uccidere il 6 aprile scorso il compaesano Antonio Alexander Pascuzzo, studente di un anno più grande.

Il corpo del giovane era stato ritrovato sabato pomeriggio sul greto del torrente Peglio. Il macabro rinvenimento aveva smorzato per sempre le illusioni della famiglia, che aveva sperato per otto giorni di rivedere il ragazzo vivo. Del diciannovenne, infatti, si erano perse le tracce dalle 22 del 6 aprile. L'allarme era scattato subito e carabinieri, protezione civile e vigili del fuoco avevano passato al setaccio, metro dopo metro, tutta l'area del Vallo di Diano. Ma è stata l'analisi dei tabulati del traffico telefonico e delle celle Cbs a portare gli inquirenti alla vittima. Lo studente è stato trovato alle 16.20 di ieri in avanzato stato di decomposizione sulle rive del torrente Peglio con sette coltellate tra il torace e la schiena.

Poche ore dopo è arrivata la svolta del caso. I militari della compagnia di Sala Consilina, al comando del capitano Davide Acquaviva, coordinati dalla Procura della repubblica presso il tribunale di Lagonegro, sono risaliti infatti all'assassino, l'apprendista macellaio diciottenne, dopo aver ascoltato una cinquantina di giovani della Vallo di Diano. L'ipotesi che l'omicidio fosse maturato nel mondo degli stupefacenti era già dall'inizio tra quelle più accreditate. Pascuzzo, infatti, qualche tempo fa era stato arrestato proprio per spaccio.

E il coetaneo, sotto torchio per tutta la nottata, ieri ha ammesso di aver massacrato lo studente proprio per impossessarsi di un modesto quantitativo di marijuana che lui aveva.

Secondo la ricostruzione, dopo il delitto, il macellaio avrebbe trascinato il cadavere per circa 50 metri, gettandolo in un dislivello di 5 sul greto del corso d'acqua. Poi avrebbe nascosto la sua bicicletta, con la quale Pascuzzo era uscito da casa, sotto un cumulo di materiale di risulta, sperando di rallentarne il ritrovamento. Rinchiuso nel carcere di Potenza, l'assassino dovrà rispondere di omicidio volontario con occultamento di cadavere pluriaggravato dai futili motivi e crudeltà e di rapina aggravata.

A Buonabitacolo, 2500 abitanti, c'è grande sgomento per quanto accaduto.

«Pensare che in un piccolo paese come il nostro possa consumarsi un omicidio così violento ed efferato è una condizione che sconcerta - scrive su Facebook il sindaco Giancarlo Guercio -. Ho visto la paura negli occhi dei miei concittadini. Oggi siamo purtroppo chiamati a vivere questo ulteriore dolore. Le domande che ci si pone sono davvero tante, troppe. Va intrapresa un'azione seria, senza demagogia o scusanti. Ognuno deve fare la sua parte, io per primo. E lo faremo. Il mio ultimo e più profondo pensiero va al giovane Antonio Alexander che, dopo una vita di peregrinazioni e sofferenze, ha trovato quel tipo di morte qui da noi».

La vittima, infatti, viveva a Buonabitacolo da qualche mese insieme al padre e allo zio, dopo essere rientrato dal Perù dove vive la mamma, che si era separata.

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