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La profezia di Cacciari: "Se il Pd perde in Emilia governo giallorosso salta"

Le previsioni di Massimo Cacciari: "Il governo è fragile. Navighiamo a vista, o forse ci limitiamo a galleggiare"

La profezia di Cacciari: "Se il Pd perde in Emilia governo giallorosso salta"

"Il governo è così fragile che può cadere su qualunque buccia di banana". La previsione arriva dal professore Massimo Cacciari, uno dei più attenti osservatori delle vicende di politica che, al Fatto Quotidiano, ha rivelato le impressioni sul panorama italiano dell'ultimo anno e le previsioni per il 2020.

Il governo giallorosso è fragile e la sensazione è che potrebbe non durare ancora a lungo: "Se 5 Stelle e Pd, a cavallo delle ultime elezioni, avessero fatto uno sforzo per misurare divergenze e convergenze, forse l’attuale alleanza potrebbe dare più garanzie", sottolinea Cacciari. Invece, la maggioranza appare in bilico.

Ma c'è qualcosa di singolare, avvenuto nell'anno che sta per concludersi: il cambio di due governi di segno opposto, ma guidati dallo stesso premier. Il professore, però, non sembra esserne sorpreso: "Non era poi così imprevedibile- dice- nell’assenza di un qualunque nucleo politico organizzato con gruppi dirigenti definiti e strategie di medio periodo era anche immaginabile che ci si trovasse nella necessità di improvvisare governi privi di sostanza politica, dettati dall’emergenza". E la situazione non sarebbe nemmeno così eccezionale come sembra, dato che sarebbe in corso da diversi anni: "Navighiamo a vista, o forse semplicemente ci limitiamo a galleggiare". Quello che stupisce, invece, è la coesistenza, nello stesso governo, di forze culturalmente divergenti ("Penso a Lega e 5 Stelle") e "forze che magari avevano possibili terreni di dialogo, ma mai coltivati, come Pd e 5 Stelle".

Sulle dimissioni del ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, il proffessore dice che "hanno fatto benissimo" a non stanziare i 3 miliardi di fondi per scuola, università e ricerca richieste, perché "sono materie in cui competenza e strategia, se si vogliono utilizzare bene i fondi, sono indispensabili. Non si può andare a caso". Nel caso dell'Italia, però, le istituzioni formative non sarebbero ben organizzate. Cacciari le definisce "ridotte peggio che nella vecchia Unione sovietica", caratterizzate da "centralismo totale, incapacità di competizione tra atenei, tutto omologato". Per destinare fondi a queste istituzioni è necessario prima pensare "a come ristrutturare scuola e ricerca, dalle elementari ai dottorati".

Il prossimo 12 gennaio, poi, si congela l'entrata in vigore della riforma che applica il taglio dei parlamentari: "Le riforme istituzionali non si fanno tagliando qualche parlamentare e qualche vitalizio- dice Cacciari in merito-Occorre un riassetto del sistema nella sua interezza, una revisione complessiva dei rapporti tra organi e livelli dello Stato". Non solo. Fondamentale sarebbe anche una semplificazione a livello burocratico, che spesso lascia intrappolati i cittadini.

E sulla tenuta del governo, che trema in vista delle elezioni in Emilia, il professore è pessimista e sostiene che, in caso di sconfitta del Pd in Emilia, l'esecutivo non reggerà, perché "il colpo a livello d’immagine sarebbe troppo forte". Ma, aggiunge, "non perderanno". Il governatore uscente, infatti, ha alle spalle una buona esperienza di governo. In più, l'Emilia è una regione "conservatrice" e lì sono late le sardine.

E sul movimento appena nato, il professore sostiene: "Non possono continuare a portare in piazza migliaia di persone senza dire nulla. Stanno dicendo: governate bene, parlate bene, comportatevi bene, vogliatevi bene. E poi Bella ciao e siamo antifascisti". Ideali nobili, ma privi di concretezza, tanto da sembrare a Cacciari "poco più del vuoto". Ma, specifica che "per il momento è bene che ci siano".

Poi, il professore passa in rassegna i principali partiti politici italiani. La Lega di Matteo Salvini "è strutturalmente forte, non è opinione, è potere". Il Movimento 5 Stelle, invece, è "pura opinione, se perdono spariscono" e la stessa cosa vale per il Pd, nel caso in cui fallisca alle Regionali. E Conte? Lui è stato come "l'alchimista che riesce a combinare le sostanze più disparate. Non le trasforma in oro, ma le mette insieme in qualche modo".

Sarebbe merito suo se è stato possibile costruire il governo giallorosso e, ancora prima, quello giallo verde, dato che il premier sarebbe sempre stato "prontissimo a indossare ogni vestito".

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