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Mattarella difende i tecnici: "A volte il potere inebria..."

Il capo dello Stato dopo gli attacchi del governo a Bankitalia, Inps e Upb che avevano criticato la manovra: "La Carta evita che potere faccia inebriare"

Mattarella difende i tecnici: "A volte il potere inebria..."

"Le autorità indipendenti prescindono dalle scelte politiche a garanzia di tutti". Poche ore dopo il durissimo scontro tra il governo gialloverde e la Banca d'Italia e l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb, che avevano criticato la manovra economica, Sergio Mattarella rimette al centro il valore della Costituzione che deve essere usata per creare "una condizione di equilibri". "C'è un sistema complesso di pesi e contrappesi, come insegna la nostra Costituzione - spiega il capo dello Stato incontrando oggi al Quirinale alcune scuole secondarie di secondo grado - la storia insegna che l'esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell'esercizio del potere".

Lo scontro in queste ore è durissimo. Da una parte c'è il governo gialloverde che ha presentato una nota di aggiornamento del Def che fissa il rapporto deficit/Pil al 2,4% per coprire la flat tax per le partite Iva, la "quota 100" per abolire la legge Fornero e il reddito di cittadinanza. Dall'altra ci sono i tecnici che, in più di un'occasione, sono intervenuti contro la ricetta economica dell'esecutivo. Dalla Banca d'Italia è arrivato l'altolà alla riforma delle pensioni, mentre il presidente dell'Inps Tito Boeri si è opposto alla "quota 100". E ancora: il presidente dell'Upb, Giuseppe Pisauro, durante l'audizione davanti alle commissioni Bilancio della Camera e del Senato, ha letteralmente fatto a pezzi le stime del Tesoro. Con ognuno di loro il governo Conte ha ingaggiato pesanti corpo a corpo che ora Mattarella stigmatizza con dichiarazioni durissime. "La nostra Costituzione consente di superare difficoltà e di garantire l'unità della società anche perché ha creato un sistema in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere", ha spiegato il capo dello Stato facendo notare che esiste "un sistema che si articola nella divisione dei poteri, nella previsione di autorità indipendenti, autorità che non sono dipendenti dagli organi politici ma che, dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti. C'è un sistema complesso di pesi e contrappesi, come insegna la nostra Costituzione".

Nel suo discorso Mattarella ha rievocato più volte i rischi del potere che, in alcuni casi, può "provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell'esercizio del potere". Contro questo pericolo prospetta due antidoti. "Il primo è personale - spiega - una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo di autoironia che è sempre molto utile a tutti. Il secondo è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo".

"La nostra Costituzione conta molto sul primo aspetto, quello dell'autodisciplina e dell'autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell'obiettivo - conclude Mattarella - questo consente anche al Capo dello Stato, al Presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione".

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