Politica

Mattarella in difesa dei prof: «Basta genitori-bulli»

Il Colle condanna la violenza. Allarme giovani: «È inaccettabile morire per un gioco in chat»

Tifo da stadio per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri è giunto all'Isola d'Elba per l'inaugurazione dell'anno scolastico 2018/2019 assieme al ministro della pubblica istruzione Marco Bussetti. La scuola scelta in rappresentanza di tutte le scuole italiane è l'Itc Cerboni di Portoferraio. Il Capo dello Stato è stato accolto dall'inno di Mameli intonato da un coro di bambini. Poi un lungo discorso, partendo dalla piaga del bullismo. «Non possiamo ignorare che qualcosa si è inceppato, che qualche tessuto è stato lacerato nella società. Alcuni gravi episodi di violenza - genitori che hanno aggredito gli insegnanti dei propri figli - rappresentano un segnale d'allarme da non sottovalutare». «Perchè - fa notare Mattarella - il genitore-bullo non è meno distruttivo dello studente-bullo, il cui rifiuto cresce sempre di più nell'animo degli studenti, a scuola e nel web».

Poi il doveroso ricordo a Frizzi accompagnato da un lungo applauso. «Desidero ricordare un uomo speciale, Fabrizio Frizzi che, per molti anni, è stato il conduttore, sensibile ed entusiasta, della festa d'avvio dell'anno scolastico». Un accenno anche all'era digitale, sempre più padrona del nostro tempo. «Gli strumenti digitali possono amplificare violenze e soprusi. Ma possono anche aiutarci a combatterli. Le connessioni digitali sono finestre aperte sul mondo e sul nostro tempo. Ma esiste anche il lato oscuro della rete. Non è accettabile che un 14enne muoia per emulare un gioco perverso in chat.

Sono vicino alla famiglia del giovane Igor Maj per questa morte assurda e crudele».

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