Politica

Mattarella salva Renzi. Il Quirinale seppellisce le mine banche e riforme

​Il Quirinale seppellisce le mine banche e riforme

Mattarella salva Renzi. Il Quirinale seppellisce le mine banche e riforme

No, non buca il video, e questo già si sapeva. Non parla di politica estera, «perché ho già incontrato gli ambasciatori». Non tocca nemmeno la politica interna: su banche, riforme e altri argomenti di attualità quello che pensa Sergio Mattarella l'ha detto il 21 durante lo scambio di auguri con la alte cariche istituzionali. E non disturba il manovratore. Anzi, dice, «l'occupazione è tornata a crescere». Quanto alla crisi, «la condizione economica dell'Italia va migliorando, questo va sottolineato, e anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli». Certo, c'è pure qualche problema: «Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani», i ragazzi di «alcune regioni hanno maggiori opportunità» e l'evasione fiscale «ci costa 122 miliardi, sette punti e mezzo di Pil». Però Matteo Renzi può stare sereno, infatti apprezza il discorso presidenziale. «Un messaggio bello, che è arrivato al cuore degli italiani, pieno in ogni sua parte di amore per il nostro Paese». Diciotto minuti, dieci milioni di spettatori, più o meno come l'ultimo Napolitano. Stavolta niente scrivania nella stanza dei bottoni ma un'ambientazione informale, con il capo dello Stato seduto in poltrona, inquadrato di tre quarti accanto una stella di Natale un po' squallida, da condominio, e un presepe napoletano sulla sfondo. Il tono è pacato, uniforme, rassicurante. Il presidente vuole entrare in punta di piedi nelle case degli italiani e, sembra, pure in quella del governo.L'economia, come è ovvio, è in cima alle preoccupazioni. I segnali positivi, spiega Mattarella, fanno sperare, però «l'uscita dalla recessione e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie».

Non ci sono solo i giovani disoccupati, ma anche «quarantenni e cinquantenni che hanno perso il lavoro» per non parlare delle donne. E il Sud: l'Italia è ancora a due velocità.Poi l'immigrazione, l'altro tema forte. «In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un continente all'altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore». Il nostro è un Paese accogliente, non ci sono pregiudizi, «il 70 per cento dei bambini stranieri in Italia, lo dice l'Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano». Però, aggiunge facendo felice Renzi, l'Europa dovrebbe darci una mano, «governare i flussi con maggiore efficacia». Comunque ogni tanto serve la fermezza: «Gli immigrati che commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno espulsi». Di più. «Le comunità straniere in Italia sono chiamate a collaborare con le istituzioni contro i predicatori di odio e contro quelli che praticano violenza».Un accenno alla corruzione, all'«illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere, di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari, come accade purtroppo spesso dove si trascura la sicurezza e la salute dei lavoratori». Per fortuna adesso in parecchi reagiscono: «La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell'onestà. Pretende da chi governa, ad ogni livello, e chiede trasparenza e sobrietà». Un passaggio sullo smog. «Si può chiedere di limitare l'uso delle auto private, ma il trasporto pubblico deve essere efficiente». L'Italia è sempre stupenda. «Non solo genio e creatività», peccato lo scarso senso civico.

In conclusione, «dobbiamo aver cura della Repubblica».

Commenti