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Meloni per ora media: "Non sia un liberi tutti"

La leader Fdi: «Summit per ricucire. Altrimenti...». Lodo La Russa: «Si voti nel pomeriggio»

Meloni per ora media: "Non sia un liberi tutti"

Roma Ci penserà la Meloni a ricucire. Lo strappo della Lega con il voto compatto dei suoi senatori a favore della Bernini ha reso elettrica l'aria di palazzo Grazioli. Bisogna ricucire, dicono i parlamentari di Fratelli d'Italia. D'altronde la Meloni già in campagna elettorale aveva scoperto numerose affinità con il segretario della Lega e, come aveva fatto lo stesso Salvini, aveva promesso ai suoi elettori di non tradire mai l'alleanza creata con la stessa Lega e Forza Italia.

Ricompattare, forse, significa trovare un altro candidato alla presidenza di palazzo Madama. Ricompattare significa comunque trovare il modo di avanzare una candidatura condivisa. Oggi si riuniranno i parlamentari di Fratelli d'Italia per discutere se continuare o meno a sostenere Romani. A questo proposito Ignazio La Russa ha lanciato una proposta ai presidenti provvisori delle due Camere, Giorgio Napolitano e Roberto Giachetti: «facciamo slittare al pomeriggio di oggi il nuovo voto». Lo scopo sarebbe ovviamente quello di poter raccogliere le idee e soprattutto, come spiega lo stesso La Russa, dare il tempo «per svelenire gli animi».

Per la Meloni la candidatura di Romani è valida, resta però il nodo della compattezza della coalizione. «La coesione del centrodestra - spiega il capogruppo uscente Fabio Rampelli - è l'unico elemento di stabilità che si può dare all'Italia in questo momento». Questi non esclude che la mossa a sorpresa che ha portato ieri i senatori della Lega a scrivere il nome di Anna Maria Bernini sulla scheda non possa diventare una scelta positiva. Si deve, però, tornare al tavolo e trovare una linea comune. Di sicuro c'è da risolvere la questione di principio sul veto dei grillini a Romani, definito dalla Meloni una «impuntatura infantile». Insomma la Meloni non arretra dalla posizione che aveva dichiarato alla vigilia dell'apertura della XVIII legislatura.

Ancora ieri sera la stessa Meloni rivolgeva un accorato appello agli alleati: «Questo delicato passaggio sulle presidenze delle Camere non deve diventare un liberi tutti, soprattutto per rispetto dei milioni di elettori che ci hanno votato credendo nella nostra capacità di dare all'Italia un governo concreto e coeso». La Meloni ricorda poi che i numeri per scegliere autonomamente un candidato di centrodestra per palazzo Madama ci sono e che questa occasione non va persa. Poi bacchetta Salvini: «Abbiamo tutti dato la disponibilità a votare un nome di Forza Italia per la presidenza del Senato, per favorire la maggiore coesione possibile anche in vista del percorso verso la costituzione del futuro governo. Questo lavoro lungo e prezioso non può essere interrotto».

E auspica un nuovo vertice con gli alleati.

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