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Meno truppe, più guardie spaziali. Trump lancia le sue "guerre stellari"

Via i soldati da Siria e Kabul, investimenti per un nuovo scudo

Meno truppe, più guardie spaziali. Trump lancia le sue "guerre stellari"

New York Meno truppe sul terreno e più guardie spaziali. e questa la filosofia di Donald Trump, che mentre conferma il ritiro dei soldati dalla Siria e il drastico ridimensionamento del contingente in Afghanistan, rilancia l'ipotesi di uno scudo spaziale. «Entriamo in una nuova era della difesa missilistica. Il mondo cambia e noi dobbiamo cambiare più velocemente degli altri», annuncia il presidente americano dal Pentagono. «Abbiamo bisogno di nuove tecnologie per intercettare e distruggere ogni minaccia», spiega. Lo spazio, per il Commander in Chief, è «il nuovo terreno di battaglia», con il ruolo di leadership che sarà affidato a quella Space Force che la Casa Bianca ha già ordinato di organizzare entro il 2020. Si tratta di un ritorno alla linea della Guerra Fredda, che riecheggia lo Star Wars Program di Ronald Reagan del 1983, e prevede lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di contrastare ogni pericolo con l'uso di droni armati di laser e satelliti con sensori sempre più sofisticati per intercettare anche i razzi più veloci. «Il nostro obiettivo è semplice - dice Trump - assicurare di poter rilevare e distruggere qualsiasi missile lanciato contro gli Stati Uniti ovunque, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo».

Il documento di 108 pagine, conosciuto come Missile Defense Review, è il primo dal 2010, e sostiene che per proteggere adeguatamente il Paese, il Pentagono deve espandere le tecnologie per la difesa nello spazio e utilizzare quei sistemi per rilevare, tracciare e sconfiggere i missili in arrivo. La nuova strategia sottolinea la necessità di un «approccio globale» per difendere meglio gli Stati Uniti dalle potenziali minacce non solo di Iran e Corea del Nord, ma anche di Cina e Russia, che hanno sviluppato una gamma molto più ampia di missili offensivi avanzati. Come il nuovo supermissile ipersonico presentato dal leader del Cremlino Vladimir Putin, che rappresenta una potenziale enorme minaccia per gli Usa e per i suoi partner dentro e fuori la Nato. Alleanza Atlantica a cui Trump rivolge l'ennesimo monito: «Gli Stati Uniti vi sostengono al cento per cento, ma dovete pagare di più. L'America sta proteggendo paesi molto ricchi che possono benissimo pagare da soli per la loro protezione, e vedere la Germania che paga meno dell'1% è ingiusto».

Tra le ipotesi per la nuova strategia - riporta un funzionario dell'amministrazione Usa - c'è quella di lanciare una nuova batteria di satelliti nello spazio per localizzare e tracciare razzi nemici. Ma potrebbe anche comprendere un'opzione più aggressiva, quella di fermare i missili prima ancora che siano lanciati o nei primi minuti di volo anche con l'uso di droni armati di laser. E poi, potrebbe esserci spazio per i discussi jet supersonici F35, restando comunque fermo il principio che si parla della necessità di difendere gli americani, non di attaccare.

Qualsiasi espansione, tuttavia, avrebbe implicazioni per la diplomazia Usa, data l'ostilità russa anche alle più rudimentali difese missilistiche statunitensi e la preoccupazione della Cina che eventuali sistemi a lungo raggio in Asia potrebbero minare la sicurezza nazionale del Dragone.

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