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La Merkel ordina a Renzi: «Subito centri di registrazione»

La guerra alle porte dell'Europa, la crisi in Ucraina, tutto passa in secondo piano davanti alla più imponente emergenza umanitaria degli ultimi 50 anni. Così, l'incontro a tre tra i presidenti ucraino Petro Poroshenko, François Hollande e la cancelliera Angela Merkel a Berlino ieri ha perso d'urgenza davanti al faccia a faccia tra i leader francese e tedesco, incentrato sulla questione dell'immigrazione, della ripartizione di quote di migranti tra i Paesi dell'Unione.

Occorre una risposta «unificata», hanno detto Hollande e Merkel, che hanno anche discusso della creazione di centri di registrazione nei Paesi di sbarco - Italia e Grecia - da organizzare «il prima possibile».

Il presidente francese ha parlato di «una situazione eccezionale che andrà avanti diverso tempo», e in una nota ha spiegato la necessità di «creare un sistema unificato per il diritto all'asilo».

La situazione è sicuramente «eccezionale», legata com'è al protrarsi di violenti conflitti e guerre in medio oriente e nel Nord-Africa. La maggior parte dei rifugiati che in queste ore arriva soprattutto sulle coste greche dalla Turchia è composta da siriani, iracheni e afghani. E ieri, come già accaduto domenica, una nave della marina greca ha trasportato dalle isole dell'Egeo al porto ateniese del Pireo altri 2.500 immigrati che, dalla stazione di Atene seguiranno la rotta che da giorni percorrono altri: attraverso Macedonia e Serbia, verso le porte dell'Unione europea, in Ungheria.

Il governo greco - già provato dalla sua crisi economica - ha fatto però sapere ieri che non ha abbastanza infrastrutture per far fronte da solo all'emergenza. E proprio la Grecia assieme all'Italia - nazioni che per via della loro posizione geografica sono maggiormente colpite dall'emergenza e che da mesi chiedono un più strutturato appoggio da Bruxelles e più collaborazione dagli altri Paesi europei - è stata al centro delle discussioni a Berlino: «Abbiamo stabilito con i capi di governo che ci siano centri di registrazione nei Paesi particolarmente colpiti dai primi arrivi, come Grecia e Italia. Questo deve succedere velocemente, entro quest'anno, non possiamo accettare ritardi», ha detto Merkel.

La cancelliera ha chiesto che tutti i membri dell'Unione si adeguino alle norme già esistenti sulle richieste di asilo politico e che compilino assieme una lista di Paesi di origine considerati abbastanza sicuri per poter ipotizzare il rimpatrio degli immigrati.

Se l'Europa vuole aiutare chi fugge da guerre e persecuzioni come siriani, iracheni, eritrei, afghani, è la posizione di Berlino, allora occorre mantenere un filtro sulla cosiddetta migrazione economica.

I politici tedeschi in queste ore hanno mostrato inquietudine. Se l'emergenza dell'accoglienza grava sui governi del Sud dell'Europa, è un Paese come la Germania ad aspettarsi il grosso delle richieste d'asilo: 800mila secondo le stime ufficiali.

Merkel e Hollande hanno affrontato assieme ieri anche il tema della sicurezza, altra questione che, in seguito al fallito attentato pochi giorni fa sul treno Amsterdam-Parigi, richiede una risposta unificata dell'Europa davanti a una minaccia terroristica che non rispetta confini nazionali.

Proprio ieri, il presidente francese ha conferito all'Eliseo la Legione d'Onore a un gruppo di americani e britannici, passeggeri che con il loro intervento hanno fermato l'attentatore, un 25enne marocchino, prima che potesse commettere una strage.

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