Cronache

Ma la metà degli alunni non pranza negli istituti

Solo il 51% dei bambini può mangiare a scuola E sulle tariffe ridotte ogni Comune fa come vuole

Ma la metà degli alunni non pranza negli istituti

Roma L'accesso alla mensa scolastica purtroppo non è un problema soltanto a Lodi. All'inizio di settembre il Rapporto «(Non) Tutti a Mensa 2018» di Save the Children aveva denunciato che questo diritto in Italia è negato addirittura ad un bambino su due: il 49 per cento degli alunni infatti non usufruisce di questo servizio perché la scuola non lo offre o è comunque molto limitato. Un problema serio che mette in difficoltà moltissime famiglie e sul quale vuole vederci chiaro la deputata Elvira Savino (Fi), che nei giorni scorsi ha rivolto un'interpellanza al governo riportando gli allarmanti dati raccolti da Save the children. Niente mensa dunque per il 49 per cento degli alunni delle elementari e delle media. E spesso le modalità accedere alla mensa e per essere esentati dal pagamento contribuiscono a aumentare le disuguaglianze a scapito delle famiglie in difficoltà. Come per tutto quello che riguarda i servizi ed il welfare il quadro delle mense svela una situazione a macchia di leopardo con forti disomogeneità. In 9 Regioni oltre il 50 per cento degli alunni non ha la possibilità di accedere al servizio mensa. Cinque di queste Regioni registrano anche la percentuale più elevata di classi senza tempo pieno: il Molise 94,27 per cento; la Sicilia 91,84; la Campania 84,90; l'Abruzzo 83,92; la Puglia 82,92. Un dato che si accompagna, non è un caso, a quello della dispersione. Dove il tempo pieno manca i ragazzi lasciano la scuola prima e in numero maggiore. Tassi di dispersione elevatissima in Sardegna 21,2 per cento; Sicilia 20,9; Campania 19,1; Puglia 18,6; Calabria 16,3. E poi l'immancabile divario tra Nord e Sud. Il numero più alto di alunni che non usufruiscono della refezione scolastica si registra al Sud e nelle isole: Sicilia, 81,05 per cento; Molise, 80,29; Puglia, 74,11; Campania, 66,64; Calabria, 63,78; Abruzzo 60,81; Sardegna 51,96

La Savino poi evidenzia pure come l'esenzione totale, conseguente a condizioni economiche svantaggiate sia prevista soltanto in 33 Comuni. Tra questi 9 richiedono la segnalazione e la valutazione dei servizi sociali. In 5 Comuni invece l'esenzione viene prevista comunque per le famiglie numerose. Solo 19 Comuni sui 45 esaminati riconoscono l'esenzione alle famiglie in situazione di povertà, in base alla soglia Isee. Il Comune di Salerno e quello di Vicenza addirittura non prevedono esenzioni.

Pure il meccanismo delle agevolazioni è frammentario e disomogeneo, insiste la Savino. Tutti i Comuni presi in esame applicano agevolazioni su base economica, ma ponendo ognuno una soglia Isee differente.

Come si comportano poi i comuni con chi non paga? Sono 9 quelli che limitano l'accesso alla mensa ai figli di genitori morosi: Brescia, Foggia, Novara, Reggio Calabria, Salerno, Sassari, Siracusa e Taranto e Pescara.

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