Politica

Michelle si confessa: «Persi un figlio Malia e Sasha concepite in provetta»

Su Trump: «Non gli perdono la campagna sulle origini di Barack»

Valeria Robecco

New York Malia e Sasha sono state concepite con la fecondazione in vitro, vent'anni fa ha avuto un aborto spontaneo, con il marito Barack non sono state solo rose e fiori. Michelle Obama si racconta senza filtri nel suo libro di memorie Becoming, in uscita martedì. E in un'intervista a «Good Morning America» di Abc News confessa che l'aborto spontaneo l'ha fatta sentire «persa e sola». «Mi sentivo come se avessi fallito, e questo perché non sapevo quanto fosse comune, perché non se ne parlava», dice l'ex first lady: «Ci chiudiamo nel nostro dolore, per questo penso sia importante parlare alle giovani madri del fatto che gli aborti avvengono, e che l'orologio biologico è reale». Michelle, oggi 54enne, parla anche dei suoi problemi di fertilità, e del fatto che le due figlie Malia, 20 anni, e Sasha, 17 anni, sono state concepite con la fecondazione in vitro. «Mi sono resa conto che avevo 34, 35 anni, e abbiamo dovuto fare l'Fiv - continua - Penso che la cosa peggiore che ci facciamo come donne sia non condividere la verità sui nostri corpi e su come funzionano».

L'ex first lady si racconta a 360 gradi, parlando anche della storia con il marito, l'ex presidente Barack Obama. I due si sono conosciuti nello studio legale Sidley Austin LLP di Chicago, e inizialmente lei insistette per essere solo amici. «Non appena ho consentito a me stessa di provare qualcosa per lui - scrive nell'autobiografia - i sentimenti si sono fatti precipitosi, un'esplosione di desiderio, gratitudine, realizzazione, meraviglia». Come in tutte le relazioni, tuttavia, non sono mancati i momenti difficili. «La terapia di coppia è stata uno dei modi con cui abbiamo imparato a parlare delle nostre differenze», rivela, spiegando perché ha deciso di raccontare. «Conosco troppe giovani coppie che lottano e pensano che in qualche modo ci sia qualcosa di sbagliato in loro. Voglio che sappiano che Michelle e Barack Obama, che hanno un matrimonio fenomenale e si amano, lavorano al loro matrimonio. E ricevono aiuto quando ne hanno bisogno».

Ovviamente nel libro non poteva mancare un riferimento all'acerrimo «nemico» dell'ex coppia presidenziale, l'attuale inquilino della Casa Bianca Donald Trump. Michelle attacca duramente il tycoon per il suo atteggiamento nei confronti delle donne e in particolare per la registrazione di «Access Hollywood» del 2005, pubblicata poco prima delle presidenziali, in cui Trump si lascia andare a commenti sessisti. Ma lo critica anche per l'atteggiamento tenuto contro l'ex rivale dem Hillary Clinton a Usa 2016, accusandolo di aver usato il linguaggio del corpo per farle stalking durante uno dei dibattiti presidenziali: l'ha seguita sul palco e si è avvicinato troppo, cercando di sminuire la sua presenza. Poi ricorda la notte elettorale quando ha saputo che The Donald aveva vinto: «Ho cercato di rimuoverlo». E assicura che «non lo perdonerà mai» per la teoria sul certificato di nascita di Barack, secondo cui l'ex presidente non era venuto al mondo negli Stati Uniti ma in Kenya. Teoria che il tycoon ha cavalcato per anni. Sulla vicenda, Trump le risponde personalmente prima di partire per la visita in Francia. «Io non dimenticherò mai quello che Obama ha fatto alle forze armate americane, sono state decimate. Questo ha reso il nostro paese a rischio per tutti noi - replica - E non lo dimentico per molte altre cose».

Intanto martedì, giorno di uscita del libro, l'ex first lady darà il via a un tour di presentazione in dieci città Usa partendo dalla sua Chicago, dove a moderare il dibattito sarà la regina della tv Oprah Winfrey.

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