Cronache

Migranti, torna l'emergenza: in due giorni 2.500 arrivi

Fine settimana record: solo ieri sbarcati in mille e 200 Di questi, 103 minori non accompagnati e criminali

Migranti, torna l'emergenza: in due giorni 2.500 arrivi

Altro che chiudere la rotta del Mediterraneo come auspicava l'Austria, sottolineando di non accettare le quote di ripartizione degli immigrati. L'Italia continua ad accogliere. I numeri sono schizzati alle stelle in questo fine settimana appena trascorso. Soltanto ieri sono arrivati quasi 1.200 immigrati tra Palermo (599), Trapani (120) e Messina (461, di cui 103 minori non accompagnati). E il giorno prima ne erano approdati 300 a Catania, 700 ad Augusta, nella giornata di sabato 296 a Pozzallo.

Gli sbarchi tornano a preoccupare, non solo per il numero di immigrati che sta raggiungendo la Penisola, non solo, ancora, per il bel tempo, il mare praticamente piatto, e l'instabilità politica della Libia, che incentivano le partenze di massa, negli ultimi tempi spostatesi sull'asse della Tunisia, quanto per la presenza, tra i nuovi «ospiti», di persone non gradite perché macchiatesi di reati durante la permanenza in Italia o comunque non aventi alcun diritto a restare in suolo italiano. Per non parlare della possibilità, comprovata da operazioni di carabinieri e guardia di finanza, che possano arrivare via mare anche stranieri pericolosi che orbitano in ambienti di estremismo islamico.

Alcuni clandestini vanno e vengono quando vogliono. Malgrado i fogli di via, che rappresentano soltanto un invito, evidentemente non gradito e a cui pertanto non danno seguito, di lasciare il Paese. Nonostante le espulsioni coatte, che tanto costano agli italiani, tra viaggio in aereo per espulsi e accompagnatori e quanto dovuto agli agenti per effettuare l'operazione. È il caso, ad esempio, di nove immigrati fermati ieri dalla polizia giudiziaria a Pozzallo. Sono tutti tunisini, arrivati nell'ultimo sbarco avvenuto nella cittadina rivierasca iblea sede di Hotspot, in cui proprio una frangia di tunisini ha tentato nei giorni scorsi una rivolta sedata sul nascere dalle forze dell'ordine, per fortuna senza registrare feriti. I nove tunisini arrestati sono stati tutti condotti nella casa circondariale di Ragusa, dove restano a disposizione dell'autorità giudiziaria iblea. Per la precisione sette hanno fatto ingresso in Italia dopo che erano stati espulsi, e due sono stati arrestati perché su di loro pendeva un mandato di cattura per aver commesso diversi reati in Italia, quando dimoravano nel nostro paese prima dell'espulsione, in particolar modo traffico di stupefacenti, rapina e lesioni. Tra loro ci sono i due scafisti, che hanno condotto i barconi alla volta delle coste siciliane, intercettati dai soccorritori che sono approdati a Pozzallo. Uno dei due ha tentato di eludere i controlli minacciando un ragazzino di 12 anni, che ha viaggiato da solo, perché dicesse agli investigatori che lui era il padre. Ma la messinscena è durata poco grazie alla testimonianza di una immigrata, confermata poi dal ragazzino, una volta sentitosi al sicuro con la polizia. Nell'Hotspot di Pozzallo nel 2018 hanno fatto ingresso 2075 immigrati in occasione di 14 approdi.

Dopo la chiusura della struttura di accoglienza di Lampedusa per consentire la ristrutturazione dei locali, (un'ala resta aperta per gestire gli arrivi che eludono i controlli), la maggior parte dei tunisini è concentrata a Pozzallo dove, nel 2017, gli immigrati transitati per l'Hotspot sono stati 11278, giunti in 47 approdi diversi.

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