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Migranti, il viceministro Giro chiude ai rimpatri forzati

Il numero due della Farnesina "I respingimenti forzati, diciamo soprattutto prendere la gente e mandarla via in blocco non si fanno se non in casi individuali"

Migranti, il viceministro Giro chiude ai rimpatri forzati

I rimpatri forzati di migranti non si possono fare: a dirlo è il viceministro degli Esteri Mario Giro, intervenuto questa mattina alla puntata di Radio Anch'io su Rai Radio1.

Rimpatriare forzatamente gli stranieri, secondo il ministro, è "molto difficile": "Bisogna anche dirlo agli italiani: i respingimenti forzati, diciamo soprattutto prendere la gente e mandarla via in blocco, non esistono, non si fanno, non si possono fare se non in casi individuali molto precisi".

"Bisogna fare i rimpatri volontari assistiti... che presuppongo tutta una costruzione, (in termini di) piano di rientro, soldi, cooperazione", ha spiegato il numero due della Farnesina. Le parole del vice di Angelino Alfano, però, si pongono in contrasto con le raccomandazioni dell'Europa, che appena poche settimane fa aveva puntato il dito contro il "debole" sistema di rimpatri volontari e di espulsioni forzate dell'Italia.

Secondo il Consiglio d'Europa questa falla "rischia di incoraggiare l’afflusso di un sempre maggior numero di migranti economici irregolari".

Tuttavia, mentre i fondi per i rimpatri volontari sono stati aumentati recentemente (Nel 2016 cinque progetti di Rva sono stati finanziati dal ministero dell'Interno con 11,6 milioni di euro del Fondo europeo asilo, migrazione e integrazione, ora si raddoppia, ndr), le intenzioni del governo per quanto riguarda i rimpatri forzati sembrano orientarsi nella direzione opposta.

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