Politica

A Milano due femminicidi in 24 ore

Un'ecudoriana uccisa dal compagno. Si cerca il corpo di una 22enne italiana

A Milano due  femminicidi in 24 ore

Paola Fucilieri

Milano Da una parte lui, lei e la gelosia incandescente, che spinge a estrarre un coltello e ad ammazzare in una manciata di attimi, nell'impeto del momento; dall'altra lui, lei e quel male di vivere lucido che trova la propria deriva nell'omicidio suicidio, ovvero nel «non posso stare senza te, così prima ti uccido e poi mi tolgo la vita e moriamo entrambi». Fidanzata da alcuni anni, compagna da qualche mese o moglie da sempre, a conti fatti pare ci sia sempre qualche ragione ineluttabile per uccidere una donna. Alla base dei due casi di cronaca che ieri hanno insanguinato il Milanese ci sono infatti innanzitutto due donne assassinate: la prima è Alexandra Del Rocio Mora Alvarez, una portinaia ecuadoriana di 49 anni, con un compagno dominicano, un magazziniere 41enne possessivo e risentito, che ha confessato ai carabinieri del nucleo investigativo di Milano l'assassinio della sua donna davanti a un locale cittadino, ieri all'alba; la seconda è Sara Luciani, una 21enne con un fidanzato, un operaio 31enne, entrambi italiani: lui, quasi sicuramente dopo averla eliminata, si è tolto la vita, impiccandosi, a Melzo, comune di circa 20mila abitanti a est di Milano. La dinamica di questa storia tristissima e terribile è ancora tutta da definire. Anche se tutti vorremmo ritrovarla sana e salva, mentre scriviamo, infatti, i militari della compagnia di Cassano d'Adda sono alla ricerca del cadavere della povera Sara nelle acque del fiume Adda, di un canale e di alcune cave vicine.

Il corpo senza vita del fidanzato, Manuel Buzzini, era stato infatti rinvenuto completamente fradicio attaccato a una corda sabato mattina nel cortile della casa della nonna, a Melzo, dove sarebbe rientrato qualche ora prima di farla finita, a piedi e con gli abiti bagnati. La sera prima, venerdì, il giovane uomo e la fidanzata Sara, che abitavano entrambi a Melzo e a casa dei genitori della ragazza, erano usciti sulla Golf scura di lui. Da allora, salvo il ritrovamento sabato mattina del cadavere di Buzzini, dei due non si è saputo più nulla. Le indagini non sono state facili da subito e si è sempre sperato che la 21enne in qualche modo fosse in salvo: Sara Luciani non aveva portato con se il cellulare e anche la Golf - il cui paraurti con targa è stato recuperato ieri dai vigili del fuoco incastrato nelle griglie della a centrale elettrica di Paullo, lungo le sponde di un canale - è sparita. Per questo i carabinieri pensano che l'operaio potrebbe aver buttato la sua auto in qualche corso d'acqua e che all'interno ci sia il cadavere della fidanzata. In apparenza la coppia, che comunque era molto riservata, sembra non stesse affrontando una crisi e tra famigliari e amici finora non è emersa una spiegazione ragionevole al gesto estremo.

Andavano molto d'accordo anche l'ecuadoriana Alexandra e l'uomo che frequentava da qualche mese, il dominicano Antonio Nunez Martinez. Incensurati, regolari sul territorio, entrambi con un buon lavoro, sabato sera erano andati a divertirsi al disco pub «B52», un locale molto noto tra i sudamericani, in via Giovanni Pezzotti, in zona Gratosoglio, periferia sud di Milano. Dopo una nottata di balli e bicchieri di birra, all'alba Antonio ha trascinato la sua donna in strada e le ha fatto una scenata di gelosia: secondo lui si stava divertendo «un po' troppo». Per qualche ragione la discussione è degenerata le ha sferrato una coltellata al petto, la lama è entrata nel ventricolo sinistro, la corsa disperata all'ospedale San Paolo non è servita a nulla, Alexandra è morta poco dopo le 6.

«Si sono stato io, ero geloso» ha ammesso il 41enne durante l'interrogatorio e poco prima di finire a san Vittore.

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