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La ministra rossa scopre l'intolleranza negli atenei

Fedeli contestata alla Sapienza. Il Pd adesso si indigna, ma quando non era al governo spalleggiava le agitazioni

La ministra rossa scopre l'intolleranza negli atenei

Lancio di uova e di vernice rossa, spintoni, cariche, slogan contro il governo. I manifestanti che si lanciano contro il cordone formato dalle forze dell'ordine per bloccare l'ingresso nella Facoltà di Lettere dove si tiene un convegno sull'Università con il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Urlano: «Gli sbirri e i padroni fuori dall'Università».

Potrebbero essere immagini di un documentario sugli scontri in ateneo negli anni '70 e invece no. È il 2017 e siamo ancora a questo punto come in un grottesco deja vu. Un momento fissato per sempre, eternamente uguale a se stesso. Una scena cristallizzata in quel luogo dove esattamente 40 anni fa, era il 17 febbraio 1977, Luciano Lama, segretario Cgil, tentò di tenere un comizio nell'ateneo romano «okkupato» e fu costretto a darsela a gambe insieme a tutti gli organizzatori tra i quali c'era pure il professor Alberto Asor Rosa, bersagliati da fischi e sassate. Un episodio che segnò drammaticamente la rottura tra sindacato e movimento studentesco.

Ieri alla Sapienza era stato organizzato un convegno dall'Associazione Treellle dal titolo Dopo la riforma: Università Italiana, Università Europea? Era prevista anche la partecipazione dell'ex ministro Mariastella Gelmini. Ma il clima sia nelle scuole sia negli Atenei è bollente e non si limita più alla consueta protesta autunnale che si spegne quando arrivano le vacanze di Natale. Il mondo della scuola è in subbuglio dopo l'avvio della riforma Buona Scuola voluta dall'ex premier Matteo Renzi e l'arrivo della Fedeli, sindacalista, al ministero al posto di Stefania Giannini aveva lo scopo preciso di ricucire i rapporti con i docenti che però sono già pronti a scendere di nuovo in piazza dopo la proclamazione di uno sciopero generale per venerdì 17. Sciopero al quale hanno aderito anche gli studenti. Il bilancio della mattinata all'Università la Sapienza di Roma per fortuna non è drammatico: 4 agenti contusi, danneggiamenti e una quarantina di manifestanti identificati. Alcuni studenti sono riusciti ad entrare nell'aula dove si teneva il convegno. Di fronte alle proteste il ministro li ha invitati a «prendere un appuntamento». La Fedeli ha poi assicurato di «essere sempre disponibile al confronto» negando però qualsiasi apertura verso «chi ricorre alla violenza o alle intimidazioni».

No alla contestazione, no ai cortei ed ai tafferugli dice oggi la Fedeli. Però quando al dicastero era seduto un ministro del governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, Mariastella Gelmini, la protesta degli studenti non era affatto sgradita al Pd. Anzi era pienamente condivisa dall'allora segretario del partito, Pier Luigi Bersani, immortalato mentre saliva sul tetto della Facoltà di Architettura a Roma per esprimere la sua solidarietà ai manifestanti.

Adesso che la protesta è indirizzata al Pd però non è più tanto gradita.

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