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Il mistero della bella stilista impiccata nel parchetto La sorella: «Non è suicidio»

Molti i particolari strani. A cominciare dal luogo e dal fatto che i piedi della donna toccassero terra. Si scava nella vita privata

Milano L'ha trovata un passante qualche minuto dopo le 6 di martedì mattina, 31 maggio, impiccata con una sciarpa a un albero dei giardini di piazza Napoli, all'angolo con via Vespri Siciliani. Inaccettabile la morte di una giovane donna. Ancora più difficile quando sarebbe stata lei, Carlotta Benusiglio - bellissima 37enne con un lavoro di successo nel campo della moda come stilista - a togliersi la vita a quel modo. La famiglia, infatti, lo ha detto chiaramente ai poliziotti della squadra investigativa del commissariato «Porta Genova» che si sta occupando del caso. «Carlotta non si è suicidata». O almeno non lo ha fatto di sua spontanea volontà, in quel modo maldestro, peraltro con i piedi che toccavano per terra.

Troppi elementi che non tornano, troppi dispiaceri all'attivo di una vita che, da fuori, aveva lo smalto della perfezione o quasi. È vero: Carlotta in questo periodo viveva una pressione a 360 gradi. Il padre era morto da non molto e lei si sentiva giù. Quel che potrebbe far virare il fascicolo aperto dal pm della Procura di Milano Antonio Cristillo, che ha disposto l'autopsia, verso l'accusa di istigazione al suicidio (se non addirittura di omicidio), però, è la relazione molto tormentata e litigiosa che la povera Carlotta aveva avuto - e pare avesse tuttora - con il fidanzato. Un uomo che la ragazza aveva denunciato più di una volta per atti persecutori, anche perché la giovane e splendida donna era finita anche al pronto soccorso per causa del suo lui. E i referti dell'ospedale sono chiari: «lesioni gravi». Un uomo che però, come spesso accade in certe relazioni un po' fatali e un po' malate, lei continuava a frequentare o, comunque a incontrare.

Tutti i particolari raccolti finora dalla polizia, visti in maniera obiettiva e non emozionale, fanno propendere per un gesto estremo, tant'è che, per il momento, il caso è rimasto nelle mani del commissariato di zona e non è finito alla squadra mobile. Tuttavia, mentre la famiglia di Carlotta ha nominato un legale e un consulente che assisterà all'esame autoptico (previsto per oggi), gli investigatori, oltre a controllare attentamente il contenuto della sua borsetta, stanno scandagliando il computer della giovane donna - trovato aperto, in casa sua, acceso, con un sottofondo di musica (come se Carlotta dovesse tornare da lì a poco) - insieme ad altri elementi. La stilista - che abitava da sola a poche centinaia di metri dal luogo dov'è stato rinvenuto il suo cadavere appeso a una sciarpa - aveva lasciato infatti il letto sfatto nel suo appartamento dove sono state rinvenute alcune macchie di sangue, ma anche un blister, dal quale mancano alcune pastiglie. Infine i famigliari hanno assicurato che la giovane donna attendeva l'arrivo di un'amica, proveniente dall'estero, che non incontrava da parecchio tempo un pezzo, con la quale era molto legata e che avrebbe dovuto ospitare a giorni qui a Milano.

Carlotta è la sorella maggiore di Giorgia, autrice del libro Vuoi trasgredire? Non Farti! A 17 anni, infatti, Giorgia prese una mezza pastiglia di ecstasy e gli effetti furono drammatici, rischiò di morire, si salvò solo grazie un trapianto di fegato e un ricovero in ospedale lungo e travagliato. Da allora ha incontrato migliaia di studenti per raccontare la sua storia e fare prevenzione contro le droghe. Anche Giorgia non crede che la sorella si sia tolta la vita di sua spontanea volontà.

PaFu

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