Cronache

Il mistero della docente scomparsa truffata dall'ex allievo "innamorato"

La professoressa consegna 180 mila euro a un ventenne. I soldi spariscono, l'insegnante potrebbe essere morta

Il mistero della docente scomparsa truffata dall'ex allievo "innamorato"

Angoscia per una truffa e umiliazione per un sentimento tradito. Soldi e «affetto» (anzi, illusione di un affetto). C'è qualcuno che sulla vulnerabilità psicologica di una stimata insegnate di 49 anni, Gloria Rosboch, ha montato un'infame macchinazione. Che forse, Dio non voglia, potrebbe già aver registrato il peggior epilogo. Anche se finora non c'è ancora nessun cadavere. Ma le possibilità di trovare in vita la docente sono poche. La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. Ma non si esclude che l'insegnante possa essersi tolta la vita, frustrata dal tranello in cui era finita. Un raggiro vigliacco che le aveva scippato i risparmi di una vita e, forse, la fiducia verso il prossimo. «Amore» è una parola grossa che la professoressa Rosboch non aveva mai conosciuto. Viveva con gli anziani genitori e mai nessun uomo la aveva fatta sentire «bella», desiderata». Forse per questo, quando il suo ex allievo Gabriele, 22 anni, ha cominciato a scriverle certe frasi appassionate, lei si è sentita battere forte il cuore. Non era mai accaduto. Stava accadendo. Ed era un'emozione fantastica. Fiducia totale nei confronti di quello che per lei era diventato dolcemente «Gabri». «Gabri» che le chiede 180mila euro per un «affare» che avrebbe consentito loro di «vivere finalmente insieme»; «Glo» (la «dolce Glo», come romanticamente «Gabri» aveva preso a chiamarla) che raccoglie i soldi e glieli consegna in una valigetta. Il bottino che si volatilizza chissà dove. L'«affare» che va a monte. «Gabri» che tronca i rapporti con la donna, virando rapidamente dalle blandizie alle velate minacce. «Glo» che dal 13 gennaio svanisce nel nulla. Ora due inchieste che corrono parallele: da una parte il raggiro finanziario ai danni dell'insegnate che vede al centro l'ex allievo «finto innamorato»; dall'altra la misteriosa sparizione della docente, uscita di casa per un imprecisato «appuntamento» e mai rientrata in famiglia. E, ovviamente, mai rientra a scuola, tanto che qualche giorno fa - con una solerzia burocratica che rasenta la più cinica delle insensibilità - la docente scomparsa ha ricevuto al suo domicilio di Castellamonte (Ivrea) un provvedimento disciplinare dall'istituto dove insegnava: «Con la presente si comunica, ai sensi dell'art. 55 bis comma 3 del Dlgs 155/2001 che sono stati trasmessi presso l'ufficio scolastico regionale per il Piemonte, atti di possibile rilevanza disciplinare che La riguardano». In altre parole, la professoressa è accusata di «assenze ingiustificate»: poco importa che quelle «assenze ingiustificate» potrebbero essere la conseguenza della morte della docente. Ma torniamo alla truffa di cui sarebbe stata vittima Gloria Rosboch. Gabriele, suo ex allievo, apprende dell'esistenza del «tesoretto» che è nella disponibilità di Gloria. Le racconta di avere iniziato un lavoro come broker nella «Business Services Group&Worldwide Financial Associated», assunto dal «dottor Piero Tullio De Mauro», quindi aspirante socio della «Globrix» il cui capo sarebbe tale «mr. Shura», con interessi immobiliari in Costa Azzurra. Tutti nomi rigorosamente inventati. Come probabilmente sono inventati gli attestati di «amore» che «Gabri» riservava a «Glo». Che però non poteva rendersene conto. Infatuata com'era da quei tanti messaggini che, per la prima volta nella sua grigia esistenza, la inondavano di colori mai goduti prima. Gloria volava a mezzo metro da terra.

E, quando è riprecipitata giù, era ormai troppo tardi.

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