Cronache

Mobili e creatività È il legno il vero oro che traina la ripresa

Tante le piccole imprese italiane che esportano nel mondo, con cifre da capogiro

Mobili e creatività È il legno il vero oro che traina la ripresa

Legno, arredamento, design. Tre settori che insieme compongono un comparto d'oro da 41,5 miliardi. E solo nel 2017. Un business fatto di migliaia di piccole imprese, spesso raccolte in importanti distretti, che negli ultimi tre anni hanno fatto da traino alla ripresa (dopo un decennio di profonda crisi), portando la firma del made in Italy nel mondo. Si va dal costruttore di pannelli, ai «mobilieri», fino a designer d'ultimo grido: nessuno è escluso in un mondo fortemente integrato che unisce impresa e ricerca stilistica. I numeri parlano chiaro: oltre al dato monstre da oltre 40 miliardi del comparto, secondo i risultati consuntivi elaborati dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi, la produzione delle imprese di arredamento e illuminazione ha raggiunto nel 2017 i 26,9 miliardi (+2,1%), continuando la ripresa avviata nel 2015 e consolidatasi nel 2016. La crescita della produzione è stata stimolata dall'aumento dei consumi interni e da una maggiore capacità di spesa dei consumatori che si è rivolta anche ai beni durevoli come i mobili: 16,9 miliardi (+1,6%).

Merito degli interventi chiesti a gran voce al governo come il bonus mobili, esteso anche alle giovani coppie. O il bonus ristrutturazioni, che ha smosso il mercato a braccetto con l'aumento delle compravendite residenziali. La ripresa del credito alle famiglie da parte del settore bancario ha, poi, chiuso il cerchio.

Nonostante la concorrenza delle imprese tedesche sul fronte della tecnologia, di quelle cinesi su quello del prezzo, e di quelle coreane e giapponesi sul fronte estetico, l'arredo design italiano ha fatto passi da gigante anche alla voce esportazioni: 14,3 miliardi per una crescita di oltre 3 punti percentuali. Nello specifico, il design di lusso è andato soprattutto oltre confine per 2,9 miliardi (il 70% circa del totale). Un biglietto da visita forte dell'Italia nel mondo che sta creando ricadute sull'economia. Se l'Italia del design fa gola a chi ha potere d'acquisto, questo si riverserà a cascata sul turismo, l'arte e il made in Italy nel suo complesso.

La vitalità e la creatività di queste imprese sono gli ingredienti di un evento che, oltre a far crescere le nostre aziende, aiuta lo sviluppo dell'Italia, che è il Paese che più contribuisce all'export di arredo dell'Europa verso il resto del mondo ha commentato Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo alla vigilia del Salone del Mobile, il numero cinquantasette, che apre oggi i battenti a Milano con 2000 espositori.

Il fiore all'occhiello del comparto va in scena dunque a Milano. Ma non si esaurisce qui. La filiera del legno e del mobile è una galassia di oltre 79mila aziende diffuse su tutto il territorio italiano, che dà lavoro a oltre 320.000 persone. Tanti i distretti di eccellenza: da quello della Brianza Comasca e Milanese, fino al Triangolo della sedia di Manzano e il Triangolo del salotto di Bari-Matera. E se le premesse della passerella milanese sono positive, chiusa la vetrina del Salone, non mancheranno le sfide. Le sanzioni alla Russia hanno già fatto danni in passato e la guerra dei dazi tra gli Stati Uniti e la Cina fa paura. Anche se il settore non dovrebbe essere interessato da dazi le guerre commerciali spesso si sono risolte con un calo complessivo dei commerci mondiali pagato, pro quota, da tutti i Paese e da tutti i settori. Tra le altre sfide ci sarà poi quella che partirà dal 2019 con la fine del bonus Mobili.

Se non sarà ulteriormente esteso dal prossimo governo il settore dovrà dimostrare di potere correre anche senza.

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