Cronache

La moda in lutto per Umberto Marzotto

Ex marito di Marta e padre di Matteo, contribuì ai successi dell'azienda tessile di famiglia

La moda in lutto per Umberto Marzotto

Della vita di Umberto Marzotto, morto ieri all'età di 92 anni dopo una lunga malattia, si sa soprattutto una cosa: che visse spesso di luce altrui. Divenne famoso, in sequenza, per il nome del padre Gaetano, una delle figure di maggior spicco della storia dell'industria italiana; per il nome della moglie, Marta, che mantenendo anche dopo la fine del matrimonio il cognome acquisito, portò charme e gossip a quello che fino a quel momento era soprattutto un marchio; e per il nome, infine, del figlio, Matteo, manager e personaggio lui stesso, uomo di capacità e di relazioni. Le ricerche su Internet, con un filo di ingratitudine, dicono soprattutto: marito di Marta Marzotto.

Di Umberto annacquato, se così si può dire, in un gruppo di otto fratelli si conosce la riservatezza. Si sa che fu impegnato in attività di famiglia, una holding ante litteram attiva nell'industria tessile, in quella vetraria, in quella alberghiera. Era fratello, tra gli altri di quel Pietro («conte», come tutti loro), che invece aveva rivestito un ruolo di primo piano nel gruppo, ricoprendo anche cariche associative che, specie negli anni Settanta e Ottanta, lo avevano reso noto anche al grande pubblico. Pietro è morto ad aprile. Di Umberto esistono alcune foto in bianco e nero smoking, baffetti, foulard, capelli brizzolati, un sorriso compiaciuto: un interprete dello stile italiano che lo associano più al bel mondo che agli stabilimenti, più ai paradisi di un patrimonio sterminato, che al tran tran di un affaccendato capo azienda. La camera ardente sarà allestita il 2 gennaio negli stabilimenti di Portogruaro, i funerali il giorno dopo nel duomo di San Clemente proprio a Valdagno, la località veneta dove la grande avventura dei Marzotto si sviluppò agli albori del secolo scorso.

Con Marta Vacondio, bella emiliana di professione modella, il matrimonio durò dal 1954 al 1986; una volta sposata ella diventò stilista, quasi si trattasse di un upgrade professionale. All'incontro, Marta aveva 23 anni, Umberto cinque anni e molti zero in banca di più. Il matrimonio fu lungo e, a giudicare dal numero dei figli, cinque, anche felice. Successivamente la bella Marta scomparsa nel 2016, rimasta bella fino all'ultimo- si legò senza segreti al pittore Renato Guttuso, che se ne servì anche come modella, riportandola ai fasti originari. Piccolo paradosso: il nome Marzotto continuò a rimanerle legato anche nel periodo delle pitture a olio, lei sempre più sfavillante nei più blasonati salotti italiani, lui, l'ex marito, in progressivo declino, lasciato il lavoro e ripiegato in quella Lugano che per molti è un'Anni azzurri di lusso.

Ora il funerale nei luoghi semplici dell'infanzia.

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