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In molti fiutano il business: parte la corsa ad aprire i Caf

Per farlo necessario affiliarsi ad un centro esistente

In molti fiutano il business: parte la corsa ad aprire i Caf

«Cerco una ragazza che abbia già avuto esperienza di Caf e patronato che abbia voglia e spirito di imprenditorialità. L'intenzione sarebbe di prendere in affitto un negozio/ufficio per aprire una nuova sede Caf. Investimento minimo, affitto di massimo 250 euro da dividere per le parti. Questo è il periodo migliore per aprire, in quanto si avvicina il reddito di cittadinanza che porta clientela».

Di annunci come questo, che è datato 15 febbraio, sono pieni motori di ricerca e siti che pubblicano offerte di lavoro. Benvenuti nell'era del reddito di cittadinanza, ufficialmente inaugurata ieri senza code né panico alle Poste. Il flusso dei cittadini richiedenti è stato costante e ordinato su tutto il territorio nazionale, ma con tante persone - pensionati, immigrati, disoccupati - che hanno presentato la domanda agli uffici postali: a fine giornata ne sono state contate 35.653, mentre altre 8.492 richieste sono state inviate on line. E benvenuti anche nell'era dell'economia parallela nata sul sussidio assistenziale voluto dal M5s: non solo corsi a pagamento che promettono di sfornare «navigator», figura ancora oscura, ma anche il business che ruota attorno ai Caf, i centri di assistenza fiscale che si occupano anche di raccogliere le pratiche per il reddito. Siccome però aprirne uno per la legge non è così semplice - bisogna essere un sindacato - allora ecco che scatta la corsa all'affiliazione: il trucco è agganciarsi a un centro già esistente e il gioco è fatto. Una sorta di franchising. Si diventa «sportello», o punto di raccolta, che non è un centro vero e proprio ma ha a disposizione il software e il meccanismo della «casa madre», tutto senza grandi spese e con guadagni sulle pratiche. A vedere gli annunci sul web l'idea è venuta a molti. Anche a chi si propone per l'affiliazione: «Ti forniremo tutta l'assistenza necessaria per avviare da subito uno sportello Caf. Ti seguiremo passo passo e ti riconosceremo un rimborso per ogni pratica eseguita. Richiediamo solo disponibilità, uso del pc, una stampante, internet e volontà di affermarsi in un settore che non conosce crisi economica». Soprattutto ora, visto che i potenziali interessati al reddito di cittadinanza potrebbero essere milioni: gli aventi diritto sono stimati in 1,4 milioni di famiglie.

Assalti ieri non ce ne sono stati. Qualche coda sì soprattutto in alcuni quartieri popolari. Disagi a Roma, nel quartiere Tor Bella Monaca, a Pavia e anche a Foggia, dove nell'unico Caf provinciale c'era una lunga fila fin dal mattino. «Non dico che ci ha messo in crisi ma qualche problema lo ha creato - ha detto Mario Fraccascia, direttore del patronato Cgil - ma viste le aspettative cha ha creato questo beneficio, l'organizzazione si era attrezzata con nuove assunzioni».

Infatti sul web si offrono ancora assunzioni a pioggia di esperti di pratiche fiscali. L'«operatore di Caf», è una delle figure più richieste nei portali. Eppure a Genova i lavoratori stagionali arrivati ieri in rinforzo al personale del Caf della Cgil non erano formati: «È successo tutto così in fretta che non ne abbiamo avuto il tempo».

Intanto gli avvocati affilano le armi dei ricorsi per gli stranieri: secondo Alberto Guarisio, dell'Asgi, in un mese e mezzo «credo che già riusciremo a depositare i primi ricorsi» con una prima «causa pilota al Tribunale di Milano», contro i requisiti del «permesso di lungo periodo» e dei «10 anni di residenza» per ottenere il reddito di cittadinanza.

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