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La prima mossa di Zingaretti? Dire sì alla Tav

Il neosegretario Nicola Zingaretti annuncia: "La mia prima mossa da segretario sarà simbolica e importante: andrò a visitare i cantieri della Tav il prima possibile"

La prima mossa di Zingaretti? Dire sì alla Tav

"La mia prima mossa da segretario sarà simbolica e importante: andrò a visitare i cantieri della Tav il prima possibile". Mentre lo spoglio prosegue e conferma un'affermazione di Nicola Zingaretti con oltre il 65%, il neosegretario del Pd traccia il percorso per rivitalizzare il partito dopo la batosta elettorale presa un anno fa alle Politiche.

Zingaretti, da sempre favorevole all'opera, vedrà oggi stesso il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, per dargli tutto il suo sostegno ma le parole d'ordine della sua segreteria saranno "collegialità" e rottura netta col renzismo. All'orizzonte ci sono le Elezioni Europee del 26 maggio, lo stesso giorno in cui si terranno anche le Regionali in Piemonte e non è un caso se Zingaretti abbia scelto di partire proprio dalla Tav. Oggi a Torino vi sarà anche Luigi Di Maio che sul no a quest'opera si gioca la faccia davanti ai militanti del M5S. Zingaretti, ricorda l'HuffPost, intende istituire dei commissari ad hoc per rilanciare le opere pubbliche e, di riflesso, anche la stagnante economia italiana. Un occhio allo sviluppo senza perdere di vista le istanze della sinistra ambientalista è l'obiettivo dichiarato del neosegretario che il prossimo 15 marzo sarà in piazza al fianco degli studenti che chiedono maggiore attenzione per questa tematica. L'obiettivo, come si è detto all'inizio, è rivitalizzare un Pd che, al momento, è dato al 17% e che, secondo Zingaretti, per accrescere i suoi consensi delle allargare il campo dando spazio a personalità nuove come Ilaria Cucchi, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (ex M5S ora vicino ai Verdi) e quello di Cerveteri, Alessio Pascucci. Ma anche volti già noti al mondo della sinistra come l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia che Zingaretti vorrebbe capolista nel Nord-Ovest o l'ex ministro Carlo Calenda, fautore del listone unico e probabile capofila del Pd nel Nord-Est o in Centro Italia. In previsione di questa rivoluzione non è certo che il partito si presenti col proprio simbolo.

Anzi è ancora sul campo, si legge ancora sull'Huffpost, l'eventualità ch il simbolo del Pd figuti in miniatura all'interno di una lista unitaria, come vorrebbe Calenda.

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