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Le motivazioni del Tar: "In Piemonte elezioni valide, ampio scarto tra le liste"

"È la conferma del fatto che se le firme false sono del Pd, va bene così...", commenta il segretario nazionale della Lega Nord Piemonte, Roberto Cota

Le motivazioni del Tar: "In Piemonte elezioni valide, ampio scarto tra le liste"

Il Tar del Piemonte ha reso note le motivazioni con le quali lo scorso 9 luglio ha dichiarato inammissibile il ricorso sul listino dell'attuale governatore Sergio Chiamparino e sulla lista provinciale del Partito Democratico di Cuneo, ammettendo invece con riserva il ricorso sulla lista provinciale del Pd di Torino, che sarà sottoposto a querela di falso e alla prova di resistenza.

Elezioni valide e nessun ritorno alle urne quindi, con i giudici che, per quanto riguarda il listino e la lista del Pd cuneese, spiegano come le firme regolari siano comunque sufficienti, al netto di quelle irregolari, a garantire il numero necessario per la validità delle elezioni.

Non manca il riferimento alle irregolarità della lista "Pensionati per Cota", che avevano determinato la caduta dell'ex presidente leghista.

"Nel caso già esaminato da questo tribunale - scrivono i giudici - l'annullamento dell'atto di ammissione della lista "Pensionati per Cota" (...) era stato ritenuto tale da determinare un effetto perturbatore dell'esito elettorale, sia per l'impossibilità di ricollocare ex post, in favore dell'una o dell'altra coalizione, i voti conseguiti dalla lista esclusa (15.805) essendo quest'ultima espressione di una componente politica diversa da quella del candidato presidente, sia per la consistenza potenzialmente determinante di tali voti sull'esito elettorale considerato lo scarto differenziale minimo di voti registrato tra i due candidati presidenti (circa 9.157)".

" È la conferma di quello che avevamo appreso nei giorni scorsi, cioè che se le firme false sono del Pd, va bene così...". Lo scrive su Facebook il segretario nazionale della Lega Nord Piemonte, Roberto Cota, commentando le motivazioni della sentenza Tar.

"Chiamparino è comunque politicamente delegittimato - sostiene l'esponente del Carroccio - e si deve dimettere per consentire una libera, leale e democratica competizione elettorale".

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