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La mozione della Carfagna per aiutare i cristiani in fuga

RomaSono stati i numeri, spaventosi, della persecuzione dei cristiani nel mondo a convincere la portavoce di Forza Italia alla Camera dei Deputati, Mara Carfagna, a presentare una mozione per chiedere al governo di impegnarsi per la difesa dei cristiani perseguitati. Una risposta, spiega la parlamentare, per contrastare quello che Papa Francesco ha denunciato come la «globalizzazione dell'indifferenza». Del resto anche il Vaticano ha accolto come prima famiglia di rifugiati, un nucleo di siriani di fede cristiana.

La mozione, alla quale il governo aveva già dato parere favorevole, è stata approvata ieri con un sì bipartisan dell'aula. La questione dei perseguitati per motivi religiosi, ha detto la Carfagna, «sta assumendo le proporzioni di un genocidio, di una pulizia etnica, di una tragedia umanitaria senza fine». Secondo gli osservatori del «World Watch Monitor» sono 4.334 le persone uccise nel 2014 per motivi religiosi. E i tre quarti di persecuzioni religiose nel mondo riguardano proprio i cristiani, 500 milioni dei quali vivono in paesi in cui sono oggetto di violenze.

Anche il Giornale , nelle scorse settimane, dopo che la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva aperto per due giorni le frontiere annunciando che avrebbe preso un certo numero di siriani senza che nessuno avesse nulla da ridire su quella che poteva sembrare una discriminazione per razza dei profughi, aveva fatto una campagna per proporre al governo di accogliere i migranti cristiani che fuggono da eccidi e torture a cui vengono sottoposti in diversi paesi per il solo fatto di essere cristiani. Per la parlamentare azzurra questo impegno deve arrivare dall'Italia e non può che essere guidato dall'Europa «che di fronte ad un'America meno interventista deve assumersi oneri e responsabilità crescenti e non può più stare a guardare». Nella mozione si chiede che il governo «sostenga a livello europeo e internazionale ogni azione volta a riconoscere le persecuzioni nei confronti dei cristiani come priorità assoluta, affinché sia condannata e contrastata con ogni mezzo». Tutti devono poter professare la propria fede, ovunque si trovino, senza la paura di essere uccisi. Per questo l'Italia deve fare tutto il possibile per «rafforzare la capacità dei paesi alleati e di quelli che sosteniamo con gli strumenti della cooperazione internazionale nel fornire adeguata protezione alle minoranze religiose affinché sia garantito il diritto di tutti ad esercitare e professare la propria fede in sicurezza».

«Non posso che esprimere soddisfazione sia per la posizione assunta dal governo, che con il suo parere favorevole ha voluto riconoscere a questa iniziativa un carattere unanime e corale, sia per il voto espresso dai miei colleghi che hanno conferito a questo impegno la forza della coesione e dell'unità.

Non possiamo più scappare, non possiamo più voltare lo sguardo dall'altra parte, non possiamo far finta che tutto questo non ci riguardi», ha commentato la Carfagna.

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